
Pakistan. Peggiora lo stato della libertà religiosa e la persecuzione dei cristiani
tratto dall’Osservatore Romano – Islamabad, 22. Dal 2012 a oggi il rispetto della libertà religiosa in Pakistan ha subito un deterioramento: È quanto emerge da uno studio specifico della United States Commission on International Religious Freedom (Uscirf). Si tratta di un organismo consultivo bipartisan del Governo degli Stati Uniti, che ha il compito di monitorare e rendere noti i fatti e le circostanze relativi alle violazioni della libertà religiosa nel mondo e di proporre raccomandazioni sul tema al presidente, al segretario di Stato e al Congresso.
I DATI. L’analisi, su cui ha riferito l’agenzia Fides, riporta i risultati del Pakistan Religious Violence Project, un progetto specifico avviato dall’organismo governativo statunitense. Il progetto ha censito, nel periodo da gennaio 2012 fino a giugno 2013, ben 203 incidenti di violenza settaria che hanno colpito 1.800 persone, fra le quali oltre 700 morti. A subire violenze sono stati, in particolare, musulmani sciiti, cristiani, indù, sikh, ahmadi. Tra i casi citati di violenza contro i cristiani, vi sono l’attacco a Lahore nel marzo 2013 (180 case e due chiese distrutte) e gli attacchi alla chiesa di San Francesco a Karachi e alla comunità presbiteriana di Faisalabad. Diversi episodi di violenza, si sottolinea, sono legati ad accuse di presunta blasfemia. Il rapporto si conclude con un appello alle autorità a promuovere interventi di protezione per le minoranze. Nel testo si afferma che «per arginare la crescente ondata di estremismo religioso violento, è necessaria un’azione concreta e risoluta per garantire che gli autori delle violenze siano arrestati, processati e incarcerati». In conclusione si ricorda anche la questione prioritaria della libertà di professare la propria fede. «Il clima di impunità che minaccia tutti i pakistani, a prescindere dalla loro fede, è anche aggravato dalla legge sulla blasfemia, tanto abusata».
USCIRF. La Uscirf fa riferimento all’International Religious Freedom Act (Irfa), il provvedimento adottato dal Congresso e firmato dal presidente Bill Clinton nel 1998. Tradizionalmente, ogni anno, la commissione pubblica un rapporto generale sulla libertà religiosa nel mondo. Negli ultimi anni l’Office of International Religious Freedom del Dipartimento di Stato ha messo a disposizione oltre dieci milioni di dollari per sostenere una quindicina di programmi di formazione in materia di diritti fondamentali.
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