Pakistan. Quattro donne cristiane colpite da false accuse di blasfemia
Quattro donne cristiane sono state accusate falsamente di blasfemia in Pakistan, scatenando la reazione violenta di una folla di musulmani che ha costretto 200 famiglie cristiane ad abbandonare le proprie case.
L’incidente è avvenuto a Karachi, nel quartiere abitato prevalentemente da cristiani Farooq-e-Azam. A gennaio Amjad Dildar ha chiesto a una coppia musulmana di abbandonare la casa che aveva loro affittato dopo che la famiglia aveva creato «problemi nella comunità cristiana».
LE ACCUSE E L’AGGRESSIONE
Il 19 febbraio i due musulmani, Fayaz e Samina Riaz, hanno accusato quattro donne cristiane del quartiere per blasfemia. Secondo la loro testimonianza, avrebbero rubato una copia del Corano per rovinarla immergendola in un bidone di acqua sporca. Tre delle quattro accusate sono figlie dell’ex padrone di casa dei musulmani.
Quando la notizia si è diffusa, una folla di musulmani ha attaccato le famiglie cristiane del quartiere, compresa la casa di Amjad Dildar e la vicina chiesa. Sono state lanciate pietre contro le abitazioni e uccisi diversi animali di proprietà dei cristiani. Circa 200 famiglie sono state costrette ad abbandonare il quartiere e nonostante l’intervento della polizia ancora non sono state riaperte le chiese della zona.
IL 14ENNE CRISTIANO ACCOLTELLATO
Secondo quanto riportato dall’International Christian Concern, Samina Riaz avrebbe ammesso di essersi inventata l’accusa e ora le due comunità, cristiana e musulmana, starebbero cercando un accordo per risolvere l’incidente senza l’intervento della giustizia, come spesso accade.
Sempre a Karachi il 17 febbraio Harron Masih, giovane cristiano di 14 anni, è stato pestato e accoltellato da alcuni compagni di classe musulmani gelosi dei suoi buoni voti. Trasportato d’urgenza in ospedale, i medici hanno dovuto asportargli un rene per salvargli la vita. Come riportato da AsiaNews, la Commissione nazionale Giustizia e pace di Karachi ha offerto aiuto legale alla famiglia di Haroon.
Foto Ansa
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!