Papa Francesco al Regina Coeli: «La missione è un comando preciso, non facoltativo»

Di Redazione
01 Giugno 2014
Il Santo Padre ai fedeli in piazza San Pietro ha ricordato le ultime parole di Gesù ai suoi: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli». Per questo la comunità cristiana è una «comunità in partenza»

Papa Francesco al Regina Coeli ha parlato della festa dell’Ascensione, che dalla Chiesa viene celebrata quaranta giorni dopo la Pasqua. La «parola chiave» dell’Ascensione è «’andare’, o meglio, ‘partire’», ha detto il Santo Padre. Gesù, infatti, «parte verso il Padre e comanda ai discepoli di partire verso il mondo». Ma «non si tratta di una separazione – ha spiegato – perché Egli rimane per sempre con noi, in una forma nuova».

ANCHE SE NON LO VEDIAMO, GESÙ C’È. «Gesù parte, ascende al Cielo», ha detto papa Francesco, «cioè ritorna al Padre dal quale era stato mandato nel mondo». Ma ha aggiunto: «Gesù rimane presente e operante nelle vicende della storia umana con la potenza e i doni del suo Spirito; è accanto a ciascuno di noi: anche se non lo vediamo con gli occhi, Lui c’è! Ci accompagna, ci guida, ci prende per mano e ci rialza quando cadiamo». «Gesù risorto», ha ribadito il Papa, «è vicino ai cristiani perseguitati e discriminati; è vicino ad ogni uomo e donna che soffre». E ha aggiunto: «Gesù è vicino anche a noi qui in piazza. Diciamo insieme: Il Signore è con noi. Credete questo? Diciamo insieme: Il Signore è con noi!».
«Che cosa porta come regalo al Padre?», si è poi chiesto Papa Francesco. «Le sue piaghe. E gli dice: Guarda Padre, questo è il prezzo del perdono che Tu dai. E quando il Padre ci guarda, ci perdona sempre perché vede il prezzo del perdono. Non dobbiamo aver paura a chiedere perdono perché Gesù ha pagato per noi».

UN MANDATO PRECISO. Parlando, poi, del «partire» dei discepoli, Papa Francesco ha ricordato che «Gesù è presente anche mediante la Chiesa, che Lui ha inviato a prolungare la sua missione. L’ultima parola di Gesù ai discepoli è il comando di partire: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19). È un mandato preciso, non è facoltativo! La comunità cristiana è una comunità “in uscita”, “in partenza”. E voi mi direte: ma le comunità di clausura? Sì, anche quelle, perché sono sempre “in uscita” con la preghiera, con il cuore aperto al mondo, agli orizzonti di Dio. E gli anziani, i malati? Anche loro, con la preghiera e l’unione alle piaghe di Gesù».
«Ai suoi discepoli missionari – ha precisato il Santo Padre – Gesù dice: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Da soli, senza Gesù, non possiamo fare nulla! Nell’opera apostolica non bastano le nostre forze, le nostre risorse, le nostre strutture, anche se sono necessarie. Senza la presenza del Signore e la forza del suo Spirito il nostro lavoro, pur ben organizzato, risulta inefficace». Per questo ha invitato a pregare «Maria nostra Madre. Lei è già nella casa del Padre, è Regina del Cielo e così la invochiamo in questo tempo; ma come Gesù è con noi, cammina con noi, è la Madre della nostra speranza».

APPELLO PER UCRAINA E CENTRAFRICA. Dopo la preghiera del Regina Coeli, papa Francesco ha lanciato un appello per Ucraina e Centrafica: «Con animo rattristato, prego per le vittime delle tensioni che ancora continuano in alcune regioni dell’Ucraina, come pure nella Repubblica Centroafricana», ha detto il Papa, che poi ha aggiunto: «Rinnovo il mio accorato appello a tutte le parti implicate, perché siano superate le incomprensioni e si ricerchi con pazienza il dialogo e la pacificazione. Maria, Regina della Pace, ci aiuti, ci aiuti tutti, con la sua intercessione materna».
Il Santo Padre ha poi ricordato che si celebra oggi la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema della comunicazione al servizio della cultura dell’incontro. E ha detto: «I mezzi di comunicazione sociale possono favorire il senso di unità della famiglia umana, la solidarietà e l’impegno per una vita dignitosa per tutti. Preghiamo affinché la comunicazione, in ogni sua forma, sia effettivamente al servizio dell’incontro tra le persone, le comunità, le nazioni; un incontro fondato sul rispetto e sull’ascolto reciproco».
Il Sommo Pontefice, infine, ha salutato i ragazzi che hanno ricevuto o si preparano a ricevere la Cresima, incoraggiandoli ad essere «gioiosi testimoni di Gesù» e un «pensiero speciale» è andato ai numerosi Camperisti italiani, «impegnati in opere di solidarietà«, e ai ciclisti che danno vita all’iniziativa «Un chilometro per la Siria». E ha concluso: «A tutti auguro una buona domenica. Buon pranzo e arrivederci! E pregate per me!».

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