Papa Francesco: «La Messa non è un evento sociale ma memoria della Chiesa, che è la presenza del Signore davanti a noi»

Di Redazione
03 Ottobre 2013
L'omelia del Pontefice alla Casa Santa Marta: «La memoria della salvezza è viva e dà gioia», ma se si allontana «diventa semplice ricordo»

Papa Francesco ha dedicato l’omelia della Messa di questa mattina alla Casa Santa Marta al tema della memoria. La riflessione del Pontefice è partita dal brano della Bibbia della prima lettura: «Immaginiamo – ha detto il Santo Padre – questa bella scena nel Libro di Neemia: Esdra che porta il Libro della memoria di Israele e il popolo che si avvicina alla sua memoria e piange, il cuore è riscaldato, è gioioso, sente che la gioia del Signore è la sua forza. E fa festa, senza paura, semplicemente».

LA VICINANZA DELLA SALVEZZA. Il popolo ebraico «aveva la memoria della Legge, ma era una memoria lontana», ha spiegato Papa Francesco. Grazie a Esdra, quel giorno invece «la memoria si è fatta vicina» e gli ebrei si sono riempiti di gioia «perché avevano l’esperienza della vicinanza della salvezza». Analogamente, si è domandato il Papa, la memoria dei cristiani «è vicina a noi o è una memoria un po’ lontana, un po’ diffusa, un po’ arcaica, un po’ di museo?». Anche per i cristiani infatti la memoria «può andarsene lontano», e quando questo accade, «quando noi non abbiamo questa esperienza della vicinanza della memoria, questa entra in un processo di trasformazione, diventa un semplice ricordo», ha osservato il Pontefice.

UN INCONTRO CON DIO. La memoria, ha ribadito Papa Francesco, quando non è «addomesticata» e ridotta a «un semplice ricordo» lontano, «riscalda il cuore e ci dà gioia». La memoria «è viva», ha insistito il Santo Padre, «è un evento di salvezza, è un incontro con l’amore di Dio che ha fatto storia con noi e ci ha salvati; è un incontro di salvezza. Ed è tanto bello essere salvati, che bisogna fare festa». Vale anche per la Messa, secondo il Pontefice: «Ogni settimana andiamo in chiesa; oppure è morto quello e andiamo al funerale… e questa memoria, tante volte, ci annoia, perché non è vicina. È triste, ma la Messa tante volte si trasforma in un evento sociale e non siamo vicini alla memoria della Chiesa, che è la presenza del Signore davanti a noi. Chiediamo al Signore la grazia di avere sempre la sua memoria vicina a noi».

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