
Papa Francesco: «Dove possiamo incontrare Cristo? Fra noi, che siamo Chiesa»
Papa Francesco questa mattina all’udienza generale in piazza San Pietro ha voluto offrire ai fedeli una «immagine che ci aiuta ad illustrare il mistero della Chiesa: quella del tempio». Nella storia popolo di Israele, ha detto il Pontefice, il tempio era il «segno della presenza di Dio in mezzo al popolo». Infatti all’interno del grande Tempio di Salomone a Gerusalemme era conservata l’Arca dell’alleanza, e dentro l’Arca «c’erano le Tavole della Legge, la manna e la verga di Aronne: un richiamo al fatto che Dio era stato sempre dentro la storia del suo popolo, ne aveva accompagnato il cammino, ne aveva guidato i passi».
LA CASA DI DIO. Anche noi cristiani, ha spiegato il Santo Padre, «quando andiamo al tempio dobbiamo ricordare questa storia». Dobbiamo ricordare «come Gesù mi ha incontrato, come Gesù ha camminato con me, come Gesù mi ama e mi benedice. Ecco, ciò che era prefigurato nell’antico Tempio, è realizzato, dalla potenza dello Spirito Santo, nella Chiesa: la Chiesa è la “casa di Dio”, il luogo della sua presenza, dove possiamo trovare e incontrare il Signore; la Chiesa è il Tempio in cui abita lo Spirito Santo che la anima, la guida e la sorregge». «Dove possiamo incontrare Dio?», ha ribadito Papa Francesco. «Dove possiamo entrare in comunione con Lui attraverso Cristo? Dove possiamo trovare la luce dello Spirito Santo che illumini la nostra vita? La risposta è: nel popolo di Dio, fra noi, che siamo Chiesa. Qui incontreremo Gesù, lo Spirito Santo e il Padre».
PIETRE VIVENTI. Ma se prima di Cristo il tempio «era edificato dalle mani degli uomini» per «”dare una casa” a Dio», dopo «l’Incarnazione del Figlio di Dio» non siamo più noi a dare una casa a Dio: «È Dio stesso che “costruisce la sua casa” per venire ad abitare in mezzo a noi». È Cristo stesso che «edifica la sua “casa spirituale”, la Chiesa, fatta non di pietre materiali, ma di “pietre viventi”, che siamo noi», ha spiegato Papa Bergoglio riprendendo il Vangelo di Giovanni. Il Santo Padre ha citato anche san Paolo, che nella seconda lettera agli efesini scrive: «Siete edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo del Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito» (Ef 2,20-22). «Questa è una cosa bella!», ha commentato il Papa. «Cosa vuol dire questo? Vuol dire che il tempio siamo noi, noi siamo la Chiesa vivente, il tempio vivente e quando siamo insieme tra di noi c’è anche lo Spirito Santo, che ci aiuta a crescere come Chiesa. Noi non siamo isolati, ma siamo popolo di Dio: questa è la Chiesa!».
«SIAMO TUTTI UGUALI. ANCHE IO». «La Chiesa – ha insistito il Pontefice – non è un intreccio di cose e di interessi, ma è il Tempio dello Spirito Santo, il Tempio in cui Dio opera, il Tempio in cui ognuno di noi con il dono del Battesimo è pietra viva. Questo ci dice che nessuno è inutile nella Chiesa e se qualcuno a volte dice ad un altro: “Vai a casa, tu sei inutile”, questo non è vero». Perché «tutti siamo necessari per costruire questo Tempio! Nessuno è secondario. Nessuno è il più importante nella Chiesa, tutti siamo uguali agli occhi di Dio. Qualcuno di voi potrebbe dire: “Senta Signor Papa, Lei non è uguale a noi”. Sì, sono come ognuno di voi, tutti siamo uguali, siamo fratelli! Nessuno è anonimo: tutti formiamo e costruiamo la Chiesa».
NESSUNO PUÒ ANDARSENE. Questo, ha infine aggiunto Papa Francesco, significa che «nessuno può andarsene» perché «se manca il mattone della nostra vita cristiana, manca qualcosa alla bellezza della Chiesa». Un cristiano non può dunque dire “Io con la Chiesa non c’entro”, perché «così salta il mattone di una vita in questo bel Tempio». Il Santo Padre ha quindi concluso la sua riflessione con una domanda provocatoria: «Come viviamo il nostro essere Chiesa? Siamo pietre vive o siamo, per così dire, pietre stanche, annoiate, indifferenti? Avete visto quanto è brutto vedere un cristiano stanco, annoiato, indifferente?».
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