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Il giorno dopo il sabato

Di Massimo Camisasca
09 Aprile 2023
Due, tre, quattro passi nel giardino. E subito quella luce… «Mamma». Era la sua voce, con il timbro con cui l’aveva chiamata a Nazaret innumerevoli volte. Ma ora quel nome si era dilatato

Una luce l’avvolgeva e l’invadeva, come trent’anni prima. Ma allora, nell’alba dell’Annunciazione, la luce che circondava l’angelo e arrivava fino a lei, era tenue come quella che, al primo mattino, prepara il nuovo giorno e caccia le ultime tenebre, generando pace, serenità, speranza in chi la sa accogliere. Questa volta, invece, assomigliava alla luce del sole, alto nel mezzogiorno. Eppure era da poco spuntato il giorno, successivo al sabato.
Maria si trovava sulla soglia di casa, a Gerusalemme, ospite di una famiglia amica che l’aveva accolta dopo le ore terribili del venerdì. Aveva passato il sabato in un silenzio raccolto, senza toccare cibo, in attesa. Sapeva, ma non poteva immaginare né il come né il quando. Dalla sedia, dove aveva passato la notte, si era alzata tante volte, per andare a piccoli passi verso la porta, ma non si era mai decisa ad aprirla, un po’ per rispetto verso la famiglia che l’ospitava (erano tutti di là, in un locale adiacente, distesi per terra sopra dei m...

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