«Il passaporto vaccinale rischia di essere una discriminazione illegale»

Di Redazione
19 Aprile 2021
La Commissione per l'uguaglianza e i diritti umani del Regno Unito boccia la proposta del governo inglese, simile a quella dell'Ue. «Vietato l'ultimatum: se non ti vaccini, non lavori»
Rendering passaporto vaccinale

Il passaporto vaccinale rischia di creare «una società divisa su due livelli» tra cittadini di serie a (i vaccinati) e cittadini di serie B (i non vaccinati). Lo scrive in un documento la Commissione per l’uguaglianza e i diritti umani del Regno Unito, denunciando una possibile «discriminazione indiretta illegale» a danno di chi non è stato immunizzato.

«Il passaporto vaccinale discrimina»

La Commissione, riporta il Guardian, ha scritto il parere dopo che il governo ha ventilato l’ipotesi di creare un passaporto vaccinale, simile a quello studiato dall’Unione Europea, che darebbe accesso a determinate attività. Si tratta soprattutto di una risposta al ministro della Salute, Matt Hancock, che ha recentemente dichiarato che solo il personale vaccinato potrà lavorare nelle case di cura. La proposta è stata poi estesa a tutto il personale sanitario del paese. Nessuno, sottolinea la Commissione, può essere messo legalmente davanti all’ultimatum: «Se non ti vaccini non puoi avere il lavoro».

Per quanto il passaporto vaccinale potrebbe rappresentare un modo «proporzionato» per allentare le restrizioni prese per prevenire la pandemia di Covid-19, «c’è il rischio che alcune categorie di persone che non hanno ricevuto o non sono in grado di ricevere il vaccino siano illegalmente discriminate». Il riferimento è alla proposta del premier Boris Johnson, che ha ipotizzato che solo i vaccinati possano in futuro recarsi al pub o al cinema, come avviene ad esempio in Israele.

Chi non si vaccina, non lavora

Ancora non esiste una proposta ufficiale di passaporto vaccinale nel Regno Unito, ma i laburisti si sono già dichiarati contrari e anche una quarantina di deputati Tory si sono opposti. Pure all’interno del governo britannico non c’è consenso sul tema: il ministro della Giustizia, Robert Buckland, si è detto contrario alla misura, così come il portavoce del premier: «Obbligare qualcuno a vaccinarsi sarebbe discriminatorio».

Inoltre, secondo la Commissione, inserire come pre-requisito all’assunzione di personale in settori come quello sanitario l’essere vaccinati è impossibile fino a quando non si darà a tutti la possibilità di immunizzarsi. «Bisogna assicurarsi che una politica non discrimini i giovani, che difficilmente verranno vaccinati nel breve periodo».

L’Ue e il “certificato verde digitale”

Sono tutte considerazioni che valgono anche per l’Unione Europea, dove il dibattito su un “certificato verde digitale” è iniziato il 13 aprile alla commissione sulle Libertà civili del Parlamento Europeo.

La Commissione vorrebbe approvare la proposta prima dell’inizio dell’estate per permettere di viaggiare al di fuori del proprio paese solo a chi è vaccinato, ha un recente test molecolare per il Covid-19 con risultato negativo o si è contagiato ed è guarito.

L’inserimento di questi ulteriori due criteri servirebbe a «non discriminare chi non è vaccinato». Restano dubbi anche per la privacy, che dovranno essere risolti dal Garante europeo.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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