A Pavia c’è un sindaco che tiene unito il centrodestra e sa come arginare l’effetto Renzi

Cattaneo, giovane primo cittadino, ha tenuto insieme il centrodestra e si presenterà al ballottaggio con il 46 per cento dei consensi. Il centrosinistra si è fermato al 36

La vittoria travolgente del Partito democratico guidato da Matteo Renzi alle europee non fa breccia a Pavia. Alle comunali pavesi, la sinistra va appena oltre il 36 per cento, guadagnando un solo punto rispetto alla tornata del 2009. Il centrodestra sfiora il 47 per cento. I grillini intorno all’8 per cento. Un evento straordinario se si considera che i cittadini chiamati al voto, in una città tendenzialmente di sinistra, hanno deciso di non confermare il dato europeo e premiare l’amministrazione uscente, guidata dal giovane forzista Alessandro Cattaneo. Anche Cattaneo ha pagato il clima nazionale, non riuscendo a confermrsi subito al primo turno, come accadde nel 2009 quando vinse col 54 per cento dei consensi. Tuttavia, di fronte al Pd di Renzi e al collasso del centrodestra (perso quasi il 20 per cento rispetto alle europee 2009), quello di Cattaneo è un ottimo risultato.

EFFETTO CATTANEO. Cattaneo, ingegnere 35enne, a differenza di molti colleghi di Forza Italia non ha giocato sulla divisione. Al governo della città per cinque anni, ha puntato a essere sindaco di tutti i pavesi ed ha fatto da pacere fra gli alleati. A parte due fuoriuscite degli ultimi mesi (un assessore e un consigliere), che presentandosi da soli alle comunali hanno preso il 4 per cento, Cattaneo è riuscito nell’impresa di tenere insieme una coalizione che a livello nazionale è in preda a divisioni e litigi. Anche per questo, il primo cittadino più apprezzato di Italia (secondo un sondaggio del Sole 24 Ore) aveva sperato nella vittoria al primo turno. Non c’è riuscito. Ma in compenso, la sua lista alle comunali ha raggiunto l’11 per cento, e Forza Italia ha guadagnato il 3 per cento rispetto al dato europeo. «”L’effetto Renzi”, a Pavia si è sentito», dicono fonti interne dell’amministrazione a tempi.it, «ma l’effetto Cattaneo ha arginato le perdite e ha confermato il primato con un buon risultato».

SINDACO DI TUTTI. «In questi anni ho valutato le persone in base alle idee, ai progetti, non alla casacca», aveva detto Cattaneo in una intervista a Tempi, prima del voto. Anche nell’ipotesi di un ballottaggio, aveva chiesto agli elettori, di destra, centro e sinistra, di essere giudicato «sui progetti attuati e su quelli che voglio ancora fare».
Renzi, da premier e segretario del Pd, superando le vecchie ideologie, ha conquistato un risultato storico. Ci è riuscito, dopo pochi mesi di governo e con la simpatia dei media. L’ex formattatore del Pdl ha fatto lo stesso, ma con un quinquennio di amministrazione alle spalle e un partito in caduta libera. E lo ha dimostrato distaccando di dieci punti l’avversario democratico Massimo Depaoli. Un dato lo fa sperare per il ballottaggio dell’8 giugno e che forse può essere anche un’indicazione della strada da seguire per il centrodestra.

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