
Pensionati d’oro
Il nodo “pensioni” è oramai diventato l’argomento principe della politica economica di tutti i paesi europei. Il tema è talmente difficile che sembra esposto al più drammatico degli avvisi: “Chi tocca muore”. Per un senso di “giustizia sociale” in molti si sono chiesti perché le cosiddette “pensioni d’oro” non rientrano mai nel paniere delle anomalie da risolvere. Nell’ultima finanziaria, alcuni organi di stampa hanno parlato di “tenaglia sulle pensioni milionarie”, nella realtà (copiando un identico provvedimento varato a suo tempo dall’Ulivo) il ddl giunto in Senato parla di un contributo pari al 3% per gli importi superiori a 205.097 euro. Molto modestamente ci possiamo permettere di puntualizzare che tale contributo non costituisce, neppure da un punto di vista puramente etico, un riequilibrio del sistema pensionistico. Perché non proporre un disegno di legge che preveda che il rapporto tra le pensioni più basse, le quali non dovrebbero essere inferiori a 516 euro, e quelle più alte non debba essere superiore al rapporto uno a sei? Attualmente le differenze sono tra uno e cento o tra uno e mille. Qualche esempio? Il senatore Antonio Di Pietro è titolare di una pensione da poco più di 2 mila euro al mese dal 1995, quando di anni ne aveva solo 45. Giuliano Amato gode di una pensione del Tesoro (dal gennaio 1998) di 12 mensilità da 19.000 euro al mese. Lamberto Dini ha una pensione Inps (dal giugno 1994) di 13 mensilità da 6.860 euro. Più la pensione Banca d’Italia (dal maggio 1994) da 13 mensilità da 18.000 euro. Carlo Azeglio Ciampi ne ha tre. Pensione Inps (dal gennaio 1981): 13 mensilità da 4.260 euro. Pensione Banca d’Italia (dal luglio 1980): 13 mensilità da 23.575 euro. Pensione Banca d’Italia (dall’aprile 1993): 12 mensilità da 6.540 euro. Antonio Maccanico ha diritto a una pensione del Tesoro (dall’agosto 1996) di 12 mensilità da 4.130 euro. E infine il sindaco di Roma Walter Veltroni ha diritto, dopo 14 anni di permanenza alla Camera, ad una pensione di circa 7mila euro lordi che potrebbe riscuotere fin da subito ma che per il momento rimane congelata in quanto è ancora in carica al parlamento europeo e pertanto mensilmente aggiunge al suo già lauto malloppo circa 10mila euro.
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