
Per il Comune di Brescia è #omofobo pure il vescovo?

A Brescia è in atto una escalation contro la libertà d’espressione? Due gravi episodi in pochi giorni direbbero che forse è così. Prima una conferenza di Massimo Gandolfini osteggiata con metodi sulla stampa locale definiti “fascisti”, e poi la vicesindaco Laura Castelletti che si scaglia contro don Giorgio Rosina, curato di una parrocchia del centro, accusandolo di omofobia. La colpa del giovane sacerdote? Aver affisso nell’oratorio un poster (distribuito in migliaia di copie all’ultimo Family Day) in cui le unioni civili si definivano «sbagliate anche se dovessero diventare legge».
Partiamo da qui. La vicesindaco della città, espressione di una lista civica apparentatasi con il sindaco del Pd Emilio Del Bono, non si è fatta molti scrupoli nel lanciare un tweet in cui accomuna sic et simpliciter misoginia, condotta antidemocratica e razzismo alla semplice contrarietà alla legge sulle unioni civili. Nel tweet diretto a don Rosina così scrive Laura Castelletti: «Per me chi sosteneva che il voto alle donne era “sbagliato” è un #misogino #antidemocratico. Chi sosteneva “sbagliato” considerare bianchi e neri uguali è un #razzista. Chi dichiara che le unioni civili riconosciute dalla legge sono “sbagliate” è un #omofobo».
In città ovviamente sta montando la polemica su quello che è un caso tutto politico (se non interverranno smentite, per il Comune di Brescia essere contrari alla legge sulle unioni civili da oggi significa automaticamente essere omofobi), polemica che l’opposizione è intenzionata a portare nelle opportune sedi di palazzo Loggia.
Se il momento in cui è stato lanciato il tweet è apparso quantomeno intempestivo (il vescovo Luciano Monari nella recente omelia per il Corpus Domini, particolarmente apprezzata dalla cittadinanza, aveva parlato delle unioni civili come «strada sbagliata»), per la città appare decisamente singolare il destinatario del borioso cinguettio: un giovane sacerdote. Forse la spia della nascita di un nuovo e viscerale anticlericalismo destinato a spezzare la tradizione non avendo molto da condividere con il cattolicesimo democratico bresciano. Quello che in città sta colpendo maggiormente della vicenda è però l’estrema leggerezza con cui dalla seconda carica della città è partita la pesante bollatura al sacerdote; va ricordato che con il “ddl Scalfarotto” – fermo alla Camera ma sempre in attesa di riprendere il suo iter parlamentare – accusare di omofobia qualcuno significa imputargli un reato. In pratica augurargli la galera.
Ora più di qualcuno paventa un crescendo di violenza. Su Facebook si sprecano i commenti, perché «il gesto irresponsabile di una carica che dovrebbe rappresentare tutti» equivale ad «“armare la mano” al fronte lgbt bresciano già violento di suo». È di poche settimane fa la dura contestazione di un gruppo di attivisti arcobaleno, le “Caramelle in Piedi”, a una conferenza sul gender che vedeva come relatore il portavoce del Family Day Massimo Gandolfini (si noti che proprio alle Caramelle in Piedi – oltre che a don Rosina – Laura Castelletti ha indirizzato il tweet incriminato). Questo è il racconto fatto al Giornale di Brescia da Giuseppe Marenda, uno degli organizzatori del convegno tenuto da Gandolfini a San Felice del Benaco: «Un manipolo di attiviste Lgbt ha cercato di impedire ai cittadini di partecipare. Intimidivano gli esercenti, strappavano le locandine dai negozi, vituperavano il Prof. Gandolfini, mettevano alla berlina sui social i negozianti che non si piegavano, attaccavano alle vetrine manifestini con cuori arcobaleno e la scritta “convegno omofobo”, postando poi le foto su Facebook». Per poi concludere amaramente: «Nel primo dopoguerra si usavano manganelli e olio di ricino, qui hanno usato parole, manifestini e social media, ma la violenza è stata la stessa. Abbiamo imparato cosa può fare una piccolissima minoranza sfrontata e violenta quando la maggioranza dei cittadini è passiva».
Se il papa bresciano esaltava la politica come «la più alta forma di carità», oggi Brescia sembra squalificarla a più bassa forma di persecuzione. Via tweet.
Articoli correlati
28 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Se deve essere guerra di hashtag, così sia: chi è a favore di tale legge è un #apostata o semplicemente #nonècattolico, nonostante le roboanti dichiarazioni dell’attuale Presidente del Consiglio.
Allo stesso modo, chi favorisce l’#uteroinaffitto (altro che il termine politicamente corretto di “gravidanza per altri”, bella p…ensata per nascondere i giri di soldi alle spalle del traffico di ventri e gameti) è un #criminale ed un #pervertito.
Da non creente, voglio esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà a Don Giorgio Rosina.
Davide
Oh, finalmente una politica che parla chiaro, non come la maggior parte dei pretini del PD
Ti lamenti di gente che nel PD non dovrebbe neanche starci. Il PD È il VOSTRO partito, quello dei tecnicisti senzadio e senza morale, non quello che “ama” i poveri, come i teodem si illudono ancora.
Quelli che chiami “pretini” nel vostro PD dei tecnocrati senzadio, erede del PCI sovietico, non ci dovrebbero proprio stare.
I “pretini” nel PD non dovrebbero proprio starci, essendo erede del PCI.
Il problema non è tanto quel manipolo di sfrontati che cercano altri accoliti disposti ad unirsi al loro
coro quanto quella maggioranza di cittadini ignavi che non fa nulla per far sentire la loro voce o che ancor peggio “se ne fregano”. Esprimo il mio sostegno a quel DON Giorgio Rosina che ha il coraggio di parlare in nome della verità e mi auguro che il suo esempio sia seguito da tanti altri pastori disposti a far sentire la loro autorevole voce per difendere il proprio gregge da questi novelli lupi che cercano di imporre il loro credo con offese e dileggi per quanti la pensano diversamente.
E’ ora che il popolo si svegli dal proprio torpore prima che “il tetto della casa non gli cada in testa”.
Siamo ancora in tempo?
Franco
“Libertà” è dire ad alcune persone che sono malate mentalmente e vanno curate?? Se qualcuno venisse da me e mi dicesse che sono sbagliata perchè ho gli occhi castani gli dò un pugno in faccia, altro che libertà d’espressione! Non confondiamola con la libertà di insulto, quest’ultima signori miei non viene tutelata!
Libertà è poter dire quel che si pensa senza costringere nessuno, né a curarsi e né a tacere.
Impara la civiltà e poi ritorna.
Finalmente una persona che parla chiaro, e che senza tante ipocrisie ci mostra cosa intendete per di dialogo ‘democratico’: se la pensate come me siete liberissimi di esporre la vostra oppinione, altrimenti vi meno.
Complimenti per la franchezza.
e da gandolfini, che ho conosciuto personalmente come neurochiriurgo e come appassionato cristiano neocatecumenale
LAURA CASTELLETTI, un bel frutto della pedagogia SCOUT e del CATTOLICESIMO DEMOCRATICO. giù le mani e le parole dal mite don giorgio, mio campaesano.
Gandolfini andrebbe radiato dall’ordine dei medici, perché non si può consentire un medico di propagare falsità scientifiche. Uno che sostiene che l’omosessualità è una malttia da curare, allo stato attuale delle conoscenze, è sullo stesso piano di quei medici che dicono che l’AIDS non esiste o che pretendono di curare il cancro con la dieta o i paraplegici con i raggi laser.
“Capetano, lo possiamo torturare?”
nel “mondo all’incontrario” può succedere – facilmente – anche questo:
che si escluda dall’ordine dei medici chi vuole curare una malattia
e si diano finanziamenti a quelli che uccidono sani (vedi gli aborti) o malati (vedi eutanasia)…
Una malattia che tale non è, secondo la comunità scientifica internazionale. Certo che uno così andrebbe radiato.
Ti do una triste notizia: la “comunità scientifica internazionale” non è un ente infallibile e dissentire dalle sue opinioni non solo è lecito, ma normale.
Inoltre chi pretende che venga “radiato” chi dissente ha la stessa impostazione totalitarista di chi pretende che gli omosessuali si curino. Né più ne meno.
Con questo, che l’omosessualità sia una malattia o meno non c’entra un bel nulla col matrimonio.
Per me Per me chi sosteneva che il voto alle donne era “sbagliato” è un #misogino #antidemocratico. Chi sosteneva “sbagliato” considerare bianchi e neri uguali è un #razzista. Chi dichiara che le unioni civili riconosciute dalla legge sono “sbagliate” è un #omofobo
Per me!
Niente di nuovo sotto il sole.
La solita tecnica di propaganda delle ideologie totalitariste:
chi non è abbastanza comunista è un fascista
chi non è abbastanza fascista è comunista
chi non è abbastanza guerrafondaio è un disfattista
e via etichettando indicando col ditino.
Finché non arriva quello che il ditino te lo spezza.
Chi racconta corbellerie come nino non è normale….PER ME !!!!
🙂 vedo che hai colto il senso della mia battuta. Prima però dovresti definire cosa per te è “normale”
Però attento, una cosa è dire che una persona per te sbaglia, altro è dire che non è normale se detto con intento denigratorio 🙂 🙂 🙂 che certamente tu non avevi 🙂 🙂 🙂
Carissimo! Un uomo che si inchia… un altro uomo non è normale ma è proprio un disturbato! Adesso tu mi dirai che che la scienza, l’oms, l’apa, la nasa l’fbi ecc ecc. No dicono questo, vero, verissimo! Però devi andarti a leggere un po di storia e vedere come,perché e quando si è arrivato a derubricare l’omosessualità dal dsm.
P.S. l’orientamento sessuale non esiste è pura propaganda atta a normalizzare quelli che sono veri e propri disturbi mentali, la tua cultura di mer.. cosidera la pedofilia anch’essa un orientamento.
Si si infatti! Come gli americani che si ostinanano ancora a tuonare contro la pena di morte, quando è una cosa sancita per legge, per me sono dei sedieofobi.
Lieto di essere considerato omofobo allora !!!!
Per me chi sostiene che il voto contrario al proprio pensiero é “sbagliato” è un #comunista #fascista. Chi sostiene “sbagliato” considerare credenti e non credenti uguali è un #razzista. Chi dichiara che le unioni civili riconosciute dalla legge sono “sbagliate” è un #libero pensatore. Chi lo vorrebbe zitto e omologato é un #razzista #fascista #comunista
Per me!
Ps anche la segregazione e lo sterminio ebreo erano riconosciute dalla legge. #nazisti
Ineffabile Galasi, fossi in te proverei a fare un grosso sforzo di astrazione dal letame ideologico in cui sei immerso e cercherei capire il significato del verbo “curare” che è alquanto diverso da altri verbi come: “eliminare”, “deportare”, “zittire” o, peggio di tutti “rieducare”.
Ti faccio notare inoltre che Gandolfini è un valente neurochirurgo e che la sua opinione, quand’anche di minoranza, è da rispettare a prescindere visto che si fonda su un dato di fatto ineludibile: si nasce maschi e femmine.
Siete voi che, sempre di più, dimostrate di non avere altri argomenti che la violenza. La natura, non la Chiesa, vi schiacciera’!