Lettere al direttore

Per padre Zanotelli «il nostro governo è espressione del suprematismo bianco»

Di Emanuele Boffi
21 Maggio 2024
L'algoritmo che decide quanto soldi stanziare per il Pnrr, le "interferenze" dei pro life e le parole del missionario comboniano all'Arena di Pace 2024

«Tutti questi soldi sono stati dati in base a un algoritmo», ha detto il commissario Ue per gli Affari economici e monetari, Paolo Gentiloni. Si riferiva ai soldi del Pnrr, e Gentiloni lo ha rivelato in un libro di Paolo valentino anticipato ieri dal Corriere della Sera. Fa abbastanza impressione, devo dire. Non tanto per la polemica politica spicciola (è inutile che Beppe Conte si vanti di averci fatto ottenere tanti soldi, il merito è dell’algoritmo, spiega Gentiloni), quanto, appunto, per il fatto che a decidere sia un algoritmo e non un uomo.
Antonio Salzano

Per citare il titolo del libro del nostro Castellani, verrebbe da dire che si è passati dalle eminenze grigie agli algoritmi grigi.

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Caro direttore, dopo lo scambio di lettere tra Tempi e Arena di Pace, non vorrei rinfocolare la polemica, ma l’ha sentito l’intervento di padre Alex Zanotelli?
Carla Ciardi

Direi che ho sentito quanto basta e cioè quando padre Zanotelli ha detto: «Il problema per noi, per l’Occidente è il suprematismo bianco, che ci domina tutti, non prendiamoci in giro. Ognuno di noi è convinto di avere la civiltà, la cultura, la vera religione. È questo che ha prodotto il colonialismo. Abbiamo colonizzato il mondo per 500 anni, ce lo portiamo dentro. Il suprematismo bianco sta diventando un fenomeno politico: Trump è un’espressione, Bolsonaro in Brasile è un’espressione, tutti i nostri partiti di ultradestra e anche il nostro governo sono espressione di suprematismo bianco, cavoli!» (qui a 4:44:20).

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Gentile direttore, il Centro donne contro la violenza di Aosta ha denunciato «pressioni e interferenze» da parte di volontari pro-life subite da donne una volta arrivate nei consultori per interrompere volontariamente la gravidanza. L’imposizione dell’ascolto del battito fetale, la promessa di sostegni economici e di beni di consumo: sarebbe stata questa la strategia usata per dissuadere dalla scelta di abortire nella regione più piccola d’Italia. Ma niente di tutto questo è accaduto.
Silvana Agatone, presidente dell’associazione Laiga 194 afferma che: «Perché la legge non dice da nessuna parte di fare ascoltare il battito. Non ha nessun senso, anche perché nell’immaginario ci può sembrare un cuore ma, in realtà, sono impulsi elettrici tradotti in suono: quindi servono a suggestionare e a colpevolizzare le donne, facendole sentire male». Non è così. Infatti già al 21esimo giorno (la terza settimana) di gravidanza il cuoricino con una sua forma ben precisa comincia a battere e pompare il sangue nel piccolo corpo dell’embrione umano (e continuerà fino alla morte). Non si tratta affatto di “impulsi elettrici” come afferma, sbagliando, Silvia Agatone. Già al primo anno di Medicina lo si studia in Embriologia e tutti i futuri medici chirurghi lo capiscono. Da notare poi che la terza settimana di gravidanza (quando comincia il battito cardiaco) coincide con la prima settimana di “ritardo” della mestruazione che fa capire alla donna la possibile gestazione. E quando la donna si presenta al consultorio per “interrompere” ciò che è già iniziato, il cuore ha una forma quasi completa perché al 2° mese gli organi sono formati. Molte donne che rinunciano all’aborto… ringraziano se diciamo loro, umilmente, la verità e nessuna è ritornata indietro accusando di “tremenda intromissione”.
Gabriele Soliani

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