Le insidie nascoste nel voto regionale d'autunno, l'urgenza di combattere gli aspetti estremistici del pensiero di sinistra, come costruire una cultura "conservatrice". Rassegna ragionata dal web
Giorgia Meloni (Ansa)
Sul Post si scrive: «In autunno, tra la fine di ottobre e la fine di novembre, si terranno tre elezioni regionali: in Umbria, in Emilia-Romagna e in Liguria si voterà per eleggere i nuovi consiglieri regionali e il nuovo presidente della giunta. [...] Sulla scelta dei candidati presidenti il quadro è ancora incerto. La coalizione di centrosinistra sembra decisamente orientata a candidare amministratori locali e dirigenti politici di rilievo, mentre i leader dei partiti di destra stanno evitando di esporsi per imporre le proprie scelte. Fra l’altro nel caso dell’Emilia-Romagna e della Liguria si sta muovendo nella direzione opposta al centrosinistra, proponendo persone meno legate ai partiti, espressione della cosiddetta “società civile”. È una dinamica interessante, quella che muove le trattative tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, perché stride un po’ con quanto era avvenuto nei mesi scorsi, quando si era votato in altre regioni: in quel caso Meloni, Matteo Salvini e Antonio T...