
Perché l’Europa ha vergogna e paura?
L’America non ha paura, l’Europa ha paura. È ben comprensibile la differenza. L’ultima guerra combattuta sul territorio degli States è la guerra di secessione (1866). L’Europa ha vissuto il Novecento come il maggior massacro nella storia del mondo. Tanto che l’Europa non è nemmeno più in grado di avere un esercito, di fare la guerra. Se non ci fosse l’America, potremmo temere di nuovo la potenza militare araba o turca. Possiamo pensare alla difesa per corpi specializzati solo perché c’è l’egemonia totale militare americana. E la cosa strana è che proprio dalla egemonia americana che ci protegge abbiamo la prosperità europea. L’Europa è antiamericana, non ci sono filoamericani in Europa. è una situazione pericolosa; vuol dire che la nostra coscienza è separata dalla realtà. Ma c’è un male più profondo: non solo abbiamo paura, ma abbiamo vergogna. Vergogna di aver fatto le colonie, vergogna di essere più ricchi degli altri, non solo abbiamo paura, ma ci sentiamo anche colpevoli di esistere. Peggio di così si muore; ed è quello che stiamo facendo. Anche la Chiesa in Europa è vergogna; i cattolici si sentono colpevoli di tutto ciò che hanno fatto e dimenticano tutto ciò che hanno subìto; ricordano le Crociate e dimenticano la guerra di conquista araba, turca, mongola e tartara nei confronti dell’Europa. Sentono come una colpa Lepanto e Vienna, ma hanno dimenticato le sofferenze loro inflitte. Dimentichiamo i martiri e ci vergogniamo delle vittorie. Pensiamo al colonialismo come una vergogna, la conquista dell’America come la strage degli innocenti, la scuola ci insegna così: anche il mondo cattolico ci insegna così, non possiamo avere più soldati ci vergogniamo dei carabinieri e dei poliziotti. Da italiani, odiamo la nostra storia civile, da cattolici la nostra storia cattolica. Ci sentiamo colpevoli come europei e come cattolici. Questo è un male che rode la vita civile e la vita ecclesiale. Ci vergogniamo di ricordare le radici cristiane (diciamo giudeocristiane per nasconderci). E come possiamo pretendere di dire nella Carta costituzionale europea ciò che neghiamo nella coscienza quotidiana di noi? Tutta colpa della sinistra? Non della sinistra storica, i comunisti gramsciani e togliattiani erano orgogliosi di essere italiani. Ai tempi dell’Unione Sovietica i comunisti italiani erano orgogliosi di essere comunisti ma comunisti italiani. Direi che a questo stato di vergogna e di paura i cattolici hanno contribuito più dei comunisti. Ma oggi Avvenire è meno antiamericano che il Corriere della Sera per la penna del suo direttore De Bortoli e la Stampa per mezzo di Barbara Spinelli; che meraviglia, questi laici. Il peso della paura e della vergogna pesa su coloro che due anni fa vestivano stelle e strisce. In Europa è nata la storia con la S maiuscola dalla fusione di illuminismo e romanticismo. Fukujama giapponese negli Usa, ha usato un termine hegeliano di fine della storia occidentale, l’Occidente come compimento della storia. Per questa fiducia l’America fa la storia, l’Europa la fugge. Don Giussani ha scritto del coraggio dell’America e della sua creatività fiduciosa sul Corriere della Sera del 9 febbraio, accanto all’articolo di De Bortoli, parlando del dramma dello Shuttle. Faccio mie le sue parole dettate non a caso nei giorni dell’antiamericanismo trionfante, dell’antiamericanismo che preferisce la pace con un tiranno nazistoide alla libertà di un popolo e dei popoli. Pio XII aveva scritto sullo stemma opus justitiae pax, non la pace a qualunque costo e con qualunque potere. E Pio XII fu un Papa delle libertà, un Papa contro i totalitarismi, di cui Saddam è la continuazione. Scrisse non la Pacem in Terris ma le encicliche sulla persona umana e sui suoi diritti. Fu il Papa delle libertà e della verità; Israele si accorgerà un giorno dell’errore commesso verso questo Papa. bagetbozzo@ragionpolitica.it
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