Perchè sì all’8 per mille

Di Gianni Baget Bozzo
04 Marzo 2004
Credo dissentendo da Umberto Bossi

Credo dissentendo da Umberto Bossi, di cui sono un convinto fan, che l’otto per mille dato alla Chiesa cattolica sia tra i soldi meglio spesi della Repubblica italiana. Ne ho visto un esempio significativo nella grande morìa di anziani che colpì l’Europa nell’estate del 2003 e che raggiunse le sue punte più alte nel paese che si inorgoglisce della sua laicità, anche se non sa più definirla: la Francia.
Apparve chiaro in quell’occasione che tutti, dal presidente della Repubblica agli ospedali, avessero deciso che morire vecchi e di caldo non fa problema ed è una buona morte. Chirac si nascose in Canada, il ministro Perben comparve a morìa già avanzata, interrompendo le preziose vacanze. Ci fu una Verdun di vecchi e di corpi fragili, un’ecatombe delegittimata perché la vecchiaia è fatta per morire e l’allungamento della vita è vissuto a un tempo come successo economico e come una catastrofe sociale. Come è finita male la Repubblica, che intende l’assistenza come abbandono e la vecchiaia eccessiva come un non diritto all’esistenza! La Francia laica, repubblicana, di destra, di sinistra era in vacanza; e ci fu solo un omosessuale, divenuto sindaco di Parigi, che ebbe l’idea di dare ai morti di vecchiaia e di calura, in quella peste del XXI secolo che fu la grande calura del 2003, delle onoranze pubbliche: se non erano caduti per la Repubblica, erano caduti per le sue insipienze.
Nei paesi cattolici, come l’Italia, il vecchio è stato considerato un bene e non un deposito e la morìa è stata molto minore e hanno funzionato bene soprattutto gli istituti privati. In un paese che conserva civilmente il senso della fede si può invecchiare meglio che in un paese in cui l’unica parola d’ordine e universale è la laicità. Che infine è apparsa nel suo ultimo significato, quello di indifferenza. Considero molto peggio spesi i soldi per l’insegnamento religioso nelle scuole vista la secolarizzazione degli insegnanti, clerici e laici.
La Chiesa italiana è un po’ deficiente nella fede, ma supplisce con la carità. Per questo l’otto per mille, mi spiace per Bossi, ha ragione di esistere e di crescere.
Credo quindi che Bossi, che è un cattolico tradizionalista (mi onoro di aver celebrato a Verona la Messa di san Pio V, ricca del suo contenuto misterico e apocalittico, in un convegno della Lega), non debba seguire gli esempi che ci vengono dalla Francia della laicità.

bagetbozzo@ragionpolitica.it

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