
Perchè sì all’8 per mille
Credo dissentendo da Umberto Bossi, di cui sono un convinto fan, che l’otto per mille dato alla Chiesa cattolica sia tra i soldi meglio spesi della Repubblica italiana. Ne ho visto un esempio significativo nella grande morìa di anziani che colpì l’Europa nell’estate del 2003 e che raggiunse le sue punte più alte nel paese che si inorgoglisce della sua laicità, anche se non sa più definirla: la Francia.
Apparve chiaro in quell’occasione che tutti, dal presidente della Repubblica agli ospedali, avessero deciso che morire vecchi e di caldo non fa problema ed è una buona morte. Chirac si nascose in Canada, il ministro Perben comparve a morìa già avanzata, interrompendo le preziose vacanze. Ci fu una Verdun di vecchi e di corpi fragili, un’ecatombe delegittimata perché la vecchiaia è fatta per morire e l’allungamento della vita è vissuto a un tempo come successo economico e come una catastrofe sociale. Come è finita male la Repubblica, che intende l’assistenza come abbandono e la vecchiaia eccessiva come un non diritto all’esistenza! La Francia laica, repubblicana, di destra, di sinistra era in vacanza; e ci fu solo un omosessuale, divenuto sindaco di Parigi, che ebbe l’idea di dare ai morti di vecchiaia e di calura, in quella peste del XXI secolo che fu la grande calura del 2003, delle onoranze pubbliche: se non erano caduti per la Repubblica, erano caduti per le sue insipienze.
Nei paesi cattolici, come l’Italia, il vecchio è stato considerato un bene e non un deposito e la morìa è stata molto minore e hanno funzionato bene soprattutto gli istituti privati. In un paese che conserva civilmente il senso della fede si può invecchiare meglio che in un paese in cui l’unica parola d’ordine e universale è la laicità. Che infine è apparsa nel suo ultimo significato, quello di indifferenza. Considero molto peggio spesi i soldi per l’insegnamento religioso nelle scuole vista la secolarizzazione degli insegnanti, clerici e laici.
La Chiesa italiana è un po’ deficiente nella fede, ma supplisce con la carità. Per questo l’otto per mille, mi spiace per Bossi, ha ragione di esistere e di crescere.
Credo quindi che Bossi, che è un cattolico tradizionalista (mi onoro di aver celebrato a Verona la Messa di san Pio V, ricca del suo contenuto misterico e apocalittico, in un convegno della Lega), non debba seguire gli esempi che ci vengono dalla Francia della laicità.
bagetbozzo@ragionpolitica.it
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