
Perde il fratello e scrive al Papa. Francesco lo chiama: «Ho pianto per la sua lettera»
«Pronto Michele, sono papa Francesco». Quando ha alzato il telefono mercoledì verso l’ora di pranzo Michele Ferri, uomo disabile di Pesaro, non poteva credere che dall’altra parte dell’apparecchio c’era proprio Jorge Mario Bergoglio. Eppure la voce era proprio la sua. Il Pontefice lo ha chiamato per rispondere a una lettera che lo stesso Michele gli aveva spedito ormai un mese fa. Una missiva piena di domande provocate dal dolore per la perdita del fratello Andrea, rimasto vittima la notte tra il 3 e il 4 giugno di una rapina finita nel sangue presso le pompe di benzina che gestiva in città . «Mi ha detto che ha pianto quando ha letto la lettera che gli avevo scritto», racconta Ferri su Facebook.
TRE CHIAMATE PERSE. «Non avrei mai scritto una lettera ad altri Papi ma a lui me la sentivo e l’ho fatto», sono le parole di Michele riportate dalla testata on line Vivere Pesaro. «Pensa che ha dovuto chiamarmi per ben tre volte, ma martedì non avevo il cellulare con me. Avrei pensato a tutto ma non certamente che mi chiamasse personalmente». Non solo, come racconta ancora Michele, il Santo Padre ha chiamato anche la madre dei fratelli Ferri: «Gli avrei voluto chiedere tante altre cose ma l’emozione era tanta. L’unica cosa che sono riuscito e chiedergli, è stata quella di poter chiamare mia madre, dopo naturalmente una mia telefonata che la preavvisava, per preservarla da un’emozione troppo forte».
«È DI UN’UMANITÀ UNICA». Sul contenuto della telefonata, Michele ha preferito mantenere il riserbo: è un fatto personale, dice la moglie rispondendo al citofono ai giornalisti. «Questo Papa è di una umanità unica – chiude l’uomo – e per la prima volta qualcuno è riuscito ad infonderci tanta speranza e serenità , soprattutto a consolare la mamma».
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5 commenti
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massi, caro papa, smetti di pensare di essere il papa, e metti su una bella agenzia di consolazione mondiale. mettiti sul portone di san pietro dalle 8 alle 20 a incontrare tutti i fedeli del mondo. non lascerai niente di scritto, ma avra fatto felici milioni di persone che potranno dire: ho stretto la mano al papa. può essere un’ottima idea. sarebbe contento anche messori.
io penso che tanti altri papi abbiano avuto questo tipo di sensibilità ( penso alla figura di paolo VI, non certo meno buono di giovanni 23 o meno colto e partecipe alle sofferenze umane di francesco ….l’unico) ma si sono sapute dopo la loro morte. ecco, questo rimprovero e questo consiglio al caro papa nostro.
o meglio, all’apparato mediatico che sta letteralmente sommergendo questo inizio di pontificato ( guardatevi qualche mezz’ora di TV 2000 …)
Caro Peppe il tuo commento e’ molto simpatico e pratico, visto che tantissimi giornalisti bigotti hanno dato tanto risalto a una stupidaggine.
cosa vuoi che abbia risolto il papa dicendo al ragazzo abbi fede, oppure Dio ti ama, oppure prega per me promettendogli il
fantomatico paradiso I professionisti religiosi improduttivi non si rendono conto che c’e’ gente che ragiona come il nostro Peppe, purtroppo pero’ abbiamo tanti governanti bigotti che hanno contribuito alla rovina dell’italia ascoltando gli eccellentissimi cardinali e compagni , tanto e’ vero che hanno consigliato una africana e una tedesca a ministri d’ Italia togliendo il pane di bocca a intelligentissimi laureati italiani, che addirittura qualcuno si toglie la vita.
Caro prof Silva,
Lei predica bene ma razzola male!!!Lei parla di suicidi e di intelligentissimi laureati,ma si sente con la coscienza a posto?Io penso che lei abbia sia tolto il pane di bocca ai suoi familiari se non addirittura li ha indotti al suicidio…..