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Pescara accoglie i disegni di Amedeo Modigliani
Pittore dal tratto sicuro ed essenziale, concentrato sulla resa dell’interiorità dell’uomo, Amedeo Modigliani dà vita a forme allungate, dove su volti ricurvi troneggiano occhi a fessure che ci lasciano intravedere le angosce, i sentimenti e le passioni di queste figure enigmatiche e ambigue. Nelle sue opere la forma è resa in modo semplice e incisivo, le orecchie, la bocca, il naso e gli occhi, le parti più difficili in un ritratto vengono geometrizzate. E’ uno stile totalmente personale quello di Modigliani, il cui soprannome, Modì, è tanto affine al suono del termine francese “maudit”, che significa maledetto. E maledetta e tormentata è stata la sua breve esistenza di uomo solitario e innamorato dell’arte del disegno che egli stesso non considera solo come una premessa alla pittura, ma come un’arte a sé stante, un’arte dell’anima, dove la figura umana è rappresentata e vive in un mondo ideale e immutato. «L’arte del disegno non deve perire» scriveva Modigliani nel 1902 «la sua fine significherebbe la fine dell’arte stessa».
Grande fama hanno avuto i suoi ritratti, dove i protagonisti princiali sono le persone che gli sono state vicine, che lo hanno amato e stimato. Una serie di questi ritratti saranno visibili, insieme ad altri disegni e dipinti, nella mostra ititolata “Il tempo di Mogliani” che verrà ospitata dal prossimo 6 agosto e fino al 20 novembre 2011 presso le sale del Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara. Tra i soggetti esposti un posto d’eccezione lo occupano l’Ermafrodito (1910-11) con le sue linee allungate e la sua semplicità nelle forme, la Testa scultorea (1910-11) dedicata al fratello Umberto e il Nudo di donna a mani giunte (1917-18) che racconta con passionalità la storia di questa figura femminile dal profilo sinuoso e senza tempo.
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