
Pisapia lancia a Milano il registro del biotestamento sulle «dichiarazioni anticipate di fine vita»
Obiettivo biotestamento per la giunta Pisapia. A Milano, nell’aula di Palazzo Marino, i consiglieri comunali Marilisa D’Amico (Pd) e Patrizia Quartieri (Sel) hanno presentato ieri una proposta di delibera per istituire il registro comunale dei biotestamenti. Il registro dovrebbe consentire «il deposito, la conservazione e la pubblicità delle dichiarazioni anticipate di fine vita». Il registro vuole permettere ai milanesi di decidere a priori quali trattamenti accettare nel caso in cui non potesse esprimere la propria volontà e quali comportamenti dovrebbe assumere il medico in merito a prelievi, trapianti di organi e cremazione. La proposta si sovrappone ad altre due già presentate dai Radicali e dall’associazione “Io Scelgo”.
CORTOCIRCUITO. Secondo il consigliere comunale del Pdl Matteo Forte, siamo di fronte a un «cortocircuito ideologico nella maggioranza che presenta delibere differenti sul biotestamento». Il tentativo di introdurre il registro del biotestamento ricalca nella dinamica l’introduzione del registro delle unioni civili, per fare di Milano un “laboratorio di nuovi diritti”, e l’apertura del fondo anti-crisi alle coppie gay.
OPERAZIONE D’IMMAGINE. Il registro del testamento biologico, come anche quello sulle coppie civili, non avrebbe però valore in concreto perché si tratta di temi di competenza nazionale. Le dichiarazioni registrate non sarebbero comunque vincolanti per i medici. Come operazione d’immagine, però, l’iniziativa di Pisapia avrebbe sicuro successo.
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3 commenti
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Anch’io voglio fare il bio testamento.
“Se dovessi essere costretto in un letto d’ospedale, non voglio uccidermi. Non permette che ad uccidermi sia qualche mio familiare, giudice (che considera la mia vita non degna di essere vissuta) o legislatore (magari in nome di una spending rewiev). Al momento non ho la minima idea di che sensazioni potrei avere se mi trovassi in quella situazione e quindi non posso esprimere in piena coscienza una volontà così lontana dalla mia indole (suicidio).
Se dovessi finire in quel “famoso” letto, aiutate piuttosto i miei familiari ad assistermi. con sostegni morali ed economici Lo chiedo perchè so quanto sia faticoso assistere un parente malato.”
Questa notizia fa il paio con quella di qualche giorno fa a proposito dello spettacolo teatrale filo-omosex a cui vengono inviati i bambini delle scuole di Milano. Da quando si è insediato Pisapia, la giunta di sinistra ci propina il peggio dell’armamentario ideologico radical-chic.
Di che spettacolo si tratta ? In quale teatro di Milano ? Quali scuole hanno portato i loro bambini ?