Pnrr anche alle paritarie. Valditara: «Non esistono scuole di serie A e di serie B»

Il ministro firma due decreti per un importo totale di 1 miliardo e 200 milioni. Le misure sono aperte anche alle scuole libere

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Vaditara, Milano 18 novembre 2022 (Ansa)

La scuola dei talenti fa un altro passo in avanti. In questi giorni il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha firmato due decreti di riparto delle risorse del Pnrr destinati a favore di studenti, docenti e personale scolastico per un importo totale di 1 miliardo e 200 milioni.

La metà di questi fondi andranno a finanziare il potenziamento delle materie Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics), digitali e di innovazione e quelle linguistiche. Altri 150 milioni di euro saranno utilizzati per potenziare le competenze linguistiche e delle metodologie di insegnamento dei docenti.

Un secondo decreto, di 450 milioni, prevede un investimento sulla formazione digitale di docenti, dirigenti scolastici e personale Ata.

Pari dignità

La novità dei decreti consiste nel fatto che le misure sono aperte anche alle scuole paritarie. Come ha spiegato Valditara al Sole 24 Ore, «gli istituti con fini non commerciali potranno aderire direttamente a un avviso pubblico a loro dedicato. Noi riteniamo che non esistano scuole di serie A e di serie B nel sistema pubblico di istruzione che è unitario».

Il fatto è stato salutato con soddisfazione dalle associazioni delle scuole paritarie. La Fism, ad esempio, ha plaudito alla decisione del ministro come un deciso passo in avanti rispetto al passato. In una nota, la Fism scrive: «Lascia ben sperare la volontà del Ministero dell’istruzione e del merito di individuare nuove e più efficienti forme di finanziamento». Così, anche l’Agidae: «Ancora una volta il ministro Valditara dimostra di avere a cuore l’interesse del Sistema Nazionale d’Istruzione costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie, cosa purtroppo in passato non sempre scontata e rispettosa delle leggi dello Stato».

Il ministro si muove dunque nella direzione che aveva preannunciato in una intervista a Tempi: «Io ritengo che le scuole paritarie debbano avere una effettiva pari dignità. Insomma, che si debba creare un contesto in cui non ci sia differenza di trattamento tra la scuola statale e quella non statale».

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