Pnrr, un Piano da raddrizzare

Critica ragionata del culto del Pnrr. Ideologico nell’architettura, regressivo nella cultura, sopravvalutato nella portata riformista

Sul Pnrr, sostengono gli scettici, si misurerà la credibilità del governo Meloni. Che effettivamente sta andando in ordine sparso. Parte della coalizione è convinta, con buone ragioni, che la pubblica amministrazione italiana non sia in grado di spendere gli oltre 200 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Altri, a cominciare dalla premier, colgono un problema di credibilità con i partner europei. Detto volgarmente: se, dopo averli chiesti, non siamo in grado di spendere questi quattrini, che facciamo?
La genesi del Pnrr
Forse è il caso di riavvolgere il nastro. La pandemia ha indotto a un importante dispiegamento di forze da parte degli attori pubblici, inclusa l’Unione Europea. Sono stati messi in campo ingenti trasferimenti: si è concretizzata quella "solidarietà europea" considerata da alcuni chimerica e il nostro paese ha fatto la parte del leone nella ripartizione dei fondi Next Generation Eu proprio perché c’è...

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