
Politica: istruzioni per l’uso
Anche i grandi pensatori italiani, i cosiddetti opinion leader, hanno dovuto convincersi che il Berlusca ha vinto. Pronti, da tempo, a piazzare il colpo definitivo sul Cavaliere – atteso che la sponda giudiziaria incamminandosi nella fase del giudizio è ben più lenta dei proditori arresti degli anni d’oro delle procure forse e improbabilmente pulite – si sono dovuti ricredere. Qualcuno ha addirittura cominciato a dire che sarà dura sconfiggerlo ancora. Ora, anche nei partiti alleati del Polo e nelle varie componenti culturali dei moderati, laici, cattolici, radicali, liberali, sorge una domanda impaurita: “Adesso che il capo è forte, possiamo stargli dietro? Quanto contiamo? Quanto valiamo?”. È il tempo di scoprire le carte, chi non è forte, chi non sa come difendere la propria posizione, è costretto ai distinguo, a rivendicare visibilità e quant’altro. In politica, vincono le idee, anche quando si è in minoranza, vince chi difende ideali e interessi chiari, chi conquista spazi allo statalismo imperante, come lui con le sue tv. E si struttura per difenderle, usando anche della politica. Usa la politica, prima che la politica usi te.
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