La nuova Polonia che piace a Bruxelles

Eccessivo controllo dei media, riforma della giustizia, scandali e aborto. Gli elettori “puniscono” il PiS, ma l’eterogenea coalizione guidata da Tusk non avrà vita facile (e non dirà sempre “sì” all’Ue)

Nelle elezioni polacche succede quello che è successo nelle elezioni spagnole: il partito che ha raccolto più voti non governerà il paese, ma finirà all’opposizione. Il fatto di avere raccolto otto punti percentuali in meno rispetto alle precedenti elezioni (35,38 per cento anziché 43,59 per cento) e nessun premio di maggioranza rispetto al 2019 fanno sì che Diritto e giustizia (PiS), il partito del premier uscente Mateusz Morawiecki, non appaia più in grado di governare da solo come nella legislatura appena conclusa, e nemmeno di trovare dei partner per un governo di coalizione, anche se il leader Jaroslaw Kaczynski nel suo primo discorso dopo il voto ha lasciato intendere che nulla sarà lasciato intentato.

Tuttavia, con la maggioranza della Camera a 231 seggi, un’alleanza con l’estrema destra rappresentata da Konfederacja non rappresenta una soluzione: sia perché il partito ultraliberista ottiene soltanto 18 deputati, sia perché per tutta la campagna elettorale ha dichia...

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