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Processo all’inclusione

Di Giovanni Maddalena
19 Febbraio 2024
Il caso Harvard ha mostrato all’America come una certa idea di lotta alle discriminazioni finisce per giustificare il razzismo peggiore
Harvard inclusione
Cerimonia di consegna diplomi alla Harvard School of Law, lo scorso 25 maggio (foto Ansa)

La vicenda delle rettrici di Harvard, Mit e Penn sarà facilmente ricordata come il momento della svolta, quella che fa emergere la necessità di decidere della cultura americana e, quindi, di quella mondiale. Sembra una frase enfatica ma non lo è. Cerchiamo dunque di spiegare, con ordine.
Le tre rettrici alla Camera
Avevamo già segnalato su Tempi la fatidica audizione alla Camera quando le rettrici di tre delle più importanti e prestigiose università americane non erano riuscite a rispondere alla domanda – sicuramente insidiosa ma non sconvolgente – della deputata trumpiana Elise Stefanik, che chiedeva se nei loro atenei fosse o meno proibito inneggiare e invocare il genocidio degli ebrei. La tragica risposta «dipende dal contesto» ha fatto il giro del mondo del web e di quello reale. I donatori ebrei hanno cominciato a sfilarsi. Gli studenti, non solo quelli ebrei che da mesi hanno paura a mettersi la kippah e rimangono chiusi nei “dorm”, hanno cominciato a obiettare qualcosa ai grup...

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