
Promessa di sangue
Ismael Abu Shanab ha un eloquio pacato e modi gentili. Eppure dietro la barbetta che incornicia il volto di questo palestinese 50enne si nasconde uno dei leader più importanti di Hamas, uno dei tre membri del comitato esecutivo del movimento diretto dallo sceicco paraplegico Ahmed Yassine. In questa intervista esclusiva a Tempi Isrnael Abu Shanab spiega motivi per cui Hamas rifiuta ogni negoziato di pace e punta con decisione sulla ripresa degli attentati e della lotta armata. “Il negoziato fa soltanto il gioco di Barak. Arafat ha accettato di stringere le mani insanguinate del leader israeliano, ma noi non possiamo accettare una trattativa con chi ha massacrato il nostro popolo. E poi l’unico scopo di tutte queste trattative è la fine dell’Intifada”.
Condannate la trattativa di Arafat, ma intanto partecipate alle riunioni dell’Autorità Palestinese e Arafat libera i vostri militanti accusati di terrorismo…
Questo fa parte della logica interna al movimento palestinese. Siamo contro le scelte di Aratat non contro di lui in quanto leader. Cerchiamo di discutere con lui è spingerlo ad abbracciare la linea della lotta incondizionata contro Israele.
Israele possiede uno degli eserciti più forti del mondo come pensate di poter avere la meglio?
Certo lo scontro frontale è impensabile, ma l’intifada del nostro popolo basta a cambiare le regole del gioco. La rivolta aperta e la lotta di retrovia possono cambiare le regole del gioco.
Lotta di retrovia? Intende dire gli attentati?
Barak vuole intimidire i suoi nemici. Noi risponderemo con gli stessi mezzi. Paura contro paura. Tutte le loro armi non impediranno ad un bambino o ad un giovane di immolarsi per vendicare i propri genitori o un proprio fratello.
Siete pronti a colpire anche obbiettivi civili?
Quando Barak manda i suoi elicotteri a bombardare le nostre città chi viene colpito? Non vengono forse colpiti i civili? E chi muore sulle barricate: i civili palestinesi. Cos’era il bambino Mohammed un combattente? Se loro uccidono i civili perché non possiarno farlo anche noi?
Come mai avevate deciso di sospendere la lotta armata?
Noi non abbiamo rnai deciso di sospendere la lotta armata. L’Autorità Palestinese ci ha bloccato arrestando i nostri militanti e sequestrando le nostre armi. Ma adesso siamo pronti a rincominciare.
Questo perché Aratat ha fatto mettere fuori di prigione i vostri militanti…
Questo perché oggi tutto il popolo palestinese è della nostra idea. Solo la lotta armata può consentirci di ottenere uno stato e di cacciare dalla nostra terra l’esercito d’occupazione.
Non esistono vittorie senza negoziati. Come fate a pensare di cancellare ogni trattativa di pace. . .
Il negoziato è possibile quando si combatte ad armi pari. Oggi questa condizione non esiste. Israele ha esercito, aerei, cari armati ed elicotteri. Noi abbiamo i sassi qualche bomba e qualche kalashnikov. Trattare in queste condizioni equivale al suicidio.
Voi non accettate neppure l’esistenza dello stato d’Israele. Pensate sia realistico l’obbiettivo cancellare dalla faccia della terra il vostro nemico?
Certo noi riteniamo che la nazione palestinese si espanda ben oltre i confini del 1967 e includa tutti i territori d’Israele. Ma ottenere la nascita di uno stato palestinese sui confini del 1967 sarebbe già un buon punto di partenza. In quel caso lasceremmo alLa prossima generazione la lotta per la liberazione totale.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!