Psy è stanco della sua Gangnam style. Benvenuto nel club

Di Elisabetta Longo
05 Dicembre 2012

Il tormentone è quanto di meglio e di peggio un cantante si possa augurare di fare. Una canzone sulla bocca di tutti consente di incassare tanto in breve tempo, certo, ma c’è anche il rovescio della medaglia. Gotye, l’autore di Somebody that I used to know, non ha paura di essere ricordato solo per il suo brano più noto: «Ho un sacco di altri pezzi buoni da farvi ascoltare», ha detto il cantautore australiano. Lo stesso non può ancora dire Psy, il rapper sudcoreano entrato nel Guinness dei primati per il numero impressionante di volte con cui è stato visto il suo video su Youtube. Gangnam style, infatti, oltre a essere diventata tormentone estivo, si prepara a diventare anche tormentone natalizio, anche perché la concorrenza langue.

NOIA. Il rapper è stanco: «Ho avuto tantissime richieste di insegnare a ballare la danza che ho inventato per il video, una media di 50 domande per città. Ho insegnato i movimenti a moltissima gente, in numerose occasioni, ma è questa danza che mi ha portato qui ora. Per cui anche se sono stanco e non ne ho voglia lo devo fare, è il mio lavoro». Psy non sa ancora che dopo la noia arriverà il peggio: il dimenticatoio.

 

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