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Casca il mondo

Puzza di morte

Di Annalisa Teggi
22 Luglio 2024
Le perifrasi pietose usate dai media per parlare dell’odore di due piccoli cadaveri. L’incubo horror del sarcofago per l’eutanasia spacciato per sogno di progresso
Presentazione della capsula per l’eutanasia “Sarco” sviluppata da Exit International, Zurigo, Svizzera, 17 luglio 2024
Presentazione della capsula per l’eutanasia “Sarco” sviluppata da Exit International, Zurigo, Svizzera, 17 luglio 2024 (foto Ansa)

Duplice infanticidio a Reggio Calabria, sono stati ritrovati in «un armadio chiuso due feti, avvolti in un lenzuolo». Li ha partoriti una ragazza di 24 anni in circostanze ancora tutte da chiarire e sono stati rinvenuti mentre lei si trovava in ospedale per accertamenti riguardo a malori che accusava. La madre della giovane ha scoperto i piccoli cadaveri, probabilmente nascosti da una settimana, ed è stata insospettita dal «cattivo odore» che usciva dall’armadio della figlia.

La stampa ha evitato di nominare la parola a cui inevitabilmente pensiamo, puzza. È un atto di pietà usare una perifrasi, considerato il contesto. Forse tutta questa premura andrà al macero se questa storia finirà tra le fauci di chi fa audience sviscerando pubblicamente tutti i risvolti più intimi e dolorosi di vicende umane tragiche. Non stupirebbe se lo sconcerto venisse cavalcato per fare l’ennesimo inno all’aborto, libero e sicuro.

Rispetto alla nostra tentazione di chiudere la realtà in un ca...

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