
Quando Testori parlava delle nozze omosessuali come di una «carnevalata di una tristezza lurida»
Che esista una “questione omosessuale” è la cronaca a dircelo. Non solo per quel che accade in Francia o in Belgio (e che, forse, tra poco accadrà anche in Italia). Ma anche per gli innumerevoli casi di discriminazione al contrario che capitano tutti i giorni a cui i media non danno la stessa enfasi quando si verificano episodi di omofobia. Non si tratta di difendere una posizione partigiana, quanto di avere l’onestà intellettuale di “chiamare le cose con il loro nome”. Senza vittimismi e cercando di andare oltre quell’indifferentismo culturale che ci vorrebbe tutti liberi di dire quel che vogliamo a patto di essere tutti d’accordo col mainstream dominante. Da questo punto di vista, l’articolo di Fabrice Hadjadj che abbiamo pubblicato su tempi.it è un capolavoro di ragionevolezza e ironia. Di seguito vi proponiamo un altro contributo, tratto da un libro di Luca Doninelli, Conversazioni con Testori, pubblicato da SilvanaEditoriale nel 2012, con alcuni passaggi tratti dal capitolo “Sentimento della vita. La mia maledizione”.
Luca Doninelli: Tu sei un personaggio noto, ed è inevitabile che la tua omosessualità abbia subito diverse reazioni e interpretazioni. Tra queste quali hanno maggiormente salvaguardato la tua dignità?
Giovanni Testori: La sola posizione giusta e rispettosa dei segreti, dei misteri, degli affetti e dei rapporti che ho e che ho avuto, è stata quella della mia famiglia, degli amici più cari e dei giovani di Comunione e Liberazione: da tutti loro non mi sono mai sentito giudicato, ma solo accolto in virtù di un atto di carità che è anche giustizia. Tutto ciò che è in più – approvazione, giustificazione, esternazione, spettacolarizzazione dell’omosessualità – lo trovo “fuori”, non necessario, non utile. Non aiuta a star meglio, ad essere più felici. E mi riferisco ai cosiddetti “movimenti di liberazione”. Non parliamo, poi, di questa esecranda idea delle nozze tra ragazzi. Che senso ha questo spirito di rivalsa a tutti i costi, questa sindrome dell’ufficialità? Io capisco, e difenderei con tutte le mie forze, il terribile diritto che l’uomo ha di svolgere il proprio destino. Immaginiamo che in un paese totalitario si fucilino gli omosessuali, o si leghino e si gettino in mare. Allora sì, per un diritto totale alla vita, mi batterei. Ma queste qui sono mascherate.
…solo mascherate? O qualcosa di peggio?
Certo che c’è di peggio. Oggi non siamo più nell’antica Grecia, o prima di Cristo. Io credo che questi qui facciano tutto quello che fanno per dimostrare a se stessi di avere estirpato da sé qualunque senso di colpa o di peccato. Se potessi parlare con loro, li vorrei convincere innanzitutto della tristezza di queste loro carnevalate. Perché in questi rapporti – ma, credo, in qualunque rapporto d’amore – c’è una tristezza sconfinata. Tuttavia se questa tristezza viene accettata e accolta con carità, in parte come coscienza di sé, allora diventa dramma, e può offrire qualcosa agli altri…
…ossia produrre atti almeno intenzionalmente morali.
Ma se viene esternata in modo incosciente, allora diventa una tristezza lurida. Hanno un bel rinfacciarmi il mio essere cristiano con il mio modo di vivere.
Ma questa incongruenza c’è, o no?
Quello che posso dire è che sento questo dramma, che lo vivo, e che, peccando – o, comunque, sbagliando – cresce in me il bisogno di essere perdonato da un lato e, dall’altro, di trasformare questo stesso rapporto in un altro rapporto: di paternità, o, meglio, di paternità fraterna. Che non finisce più, tant’è che i ragazzi che ho amato, e di cui sono rimasto amico, si sono poi sposati, sono diventati padri e nonni. Comunque non dico queste cose per giustificarmi: innanzitutto perché quella che ho detto è una cosa dura da realizzare, e in secondo luogo perché la mia prima necessità è quella di essere accolto e amato.
Cosa intendi per lurido?
Lurido è tutto ciò che si esibisce con la pretesa di essere, poi, lasciati in pace, o, per dir meglio – perché la pace è un’altra cosa – di farsi gli affari propri. Inoltre trovo che l’accentuazione autoesibita dell’elemento carnale, sensuale sia una falsità. Viene completamente eliminata la tristezza, che è connaturale all’amore. Per quanto mi riguarda, l’interesse per l’incontro con un uomo viene sempre dall’abbacinamento della bellezza, dalla commozione: qualcosa che poi, non lo nego, cerca anche la soluzione nel rapporto fisico. Ma il punto della questione non è mai stato lì, per me, e credo non possa essere lì per nessuno.
(Luca Doninelli, Conversazioni con Testori, edizioni SilvanaEditoriale, pagine 154-156)
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13 commenti
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Testori si arrampicava sui vetri.
La condizione omosessuale non cessa di suscitare domande e interrogativi. Di fronte alla umanità di Testori si rimane affascinati. Per capire la questione della tristezza bisogna fare la stessa esperienza che ha fatto lui, non “in quel senso” ma nel senso di affrontare il problema della vita a 360° e di non avere timore nel confrontare e paragonare tutto ciò in cui ci si imbatte con qualcosa che è in profondità dentro di noi. Così può formarsi quella bussola di cui abbiamo bisogno. Così si dipana la nebbia della confusione che riguarda noi e gli altri. Boh! Mi viene da dire cosi.
qua di una “tristezza lurida” ci siete solo voi.
e va ancora peggio quando date voce ai vostri lugubri, malsani portavoce.
Beato colui che non avendo nulla da dire non lo dice, invece di offendere facendo la figura del salame.
Io, sinceramente, pur non condividendo le richieste politiche degli omosessuali, non credo che, in Italia, vi sia tutta questa libertà di vivere alla luce del sole le proprie relazioni. Ad esempio, non credo che una coppia omosessuale possa liberamente camminare mano nella mano in tutte le città d’Italia, senza subire molestie
Guarda Cornacchia che hai sbagliato indirizzo: i cattolici sono tenuti ad amare, rispettare il prossimo e, soprattutto, a pensare ai peccati propri.
Pertanto, se cerchi quelli che molestano gli omosessuali difficilmente ne troverai da queste parti.
Se poi a qualcuno dà fastidio che si dica la verità…
a dire il vero la maggior parte degli articoli sono fortemente omofobi e in alcuni paesi migliori del nostro sarebbero ritenuti illegali. è un sito tendenzioso. non basta non picchiare una persona per dire che non si è usata violenza. un sito che come questo non da un informazione corretta ma ne da una completamente polarizata già è espressione di grande violenza
E se lo dici te, carlomasi…
sicuramente non sarebbe un belvedere. immagino che tra un po’ qualcuno si lamenterà delle meravigliose pubblicità in cui si vedono un bel giovane maschio ed una bella femmina che si sorridono, si abbracciano, si baciano, passeggiano, vivono……..
nulla in contrario alle pubblicità con una coppia etero, chissà tu cosa ne dici invece delle pubblicità con due uomini che si scambiano affetto…
e non sarebbe un bel vedere.
ripeto, pronto cara erika veganatrans ecc ecc, c’è qualcuno in casa????????????
beppe è una persona a parlare e questo sito vi riporta solo articoli di questo carattere, cosa pensi che dimostri il fatto che testoni non approva i matrimoni omo?
solo che esiste una persona di cognome testoni che non approva i matrimoni omo… questo implica che testoni ha sempre e cmq ragione?