
Scritto con gli occhi
Quanta meraviglia si prova, di schianto, per la danza di una rondine nel cielo e per un pinguino sul terrazzino
Cari amici, quando sono tornata a casa dopo tre mesi di rianimazione, volevo che la mia vita tornasse “più o meno” normale. Siccome la mia stanza era piccola, mi avevano preparato un posto nella sala. Ma io, amante della campagna e delle piante, volevo vedere tutto fiorito, e allora mia sorella Immacolata, ogni settimana, mi comprava e portava dei fiori. Ma anche questo non mi bastava! Volevo seguire la nascita dei fiori e non vedere fiori recisi. Allora Immacolata mi ha organizzato un piccolo “giardinetto” davanti alla porta-finestra del terrazzino e, piano piano, con l’andare degli anni, ci siamo specializzate. Un falegname mi ha costruito una specie di scaletta in modo che possa vedere le piante in diverse altezze, e hanno iniziato a comprarmene alcune che facessero fiori. Anche le persone che mi volevano fare qualche regalo, mi portavano delle piante e così il mio giardinetto ha iniziato a diventare sempre più ricco e colorato.
Così, ogni giorno, seguo il bocciolo che nasce, che s’ingrossa via via e poi “esplode” in tutta la sua magnificenza. Naturalmente, ogni stagione ha le sue peculiarità, e io godo nell’ammirare le sfumature delle stagioni. La vità è colorata, amici. E ammirare questo suo lento evolversi, mutare, cambiare è uno scossone dentro il cuore. Amare la vita significa vederne i segni positivi.
Poi, purtroppo, i fiori si seccano, ma ogni qual volta che accade c’è subito il miracolo di una nuova rinascita. E di un bocciolo di speranza, che ogni volta pare essere lì per me. Ogni vita ha bisogno di cura e io nutro le piante e queste crescono rigogliose. Nutro i boccioli e loro mi ripagano generosi. Voi direte: Susanna, come puoi fare tutto ciò se sei immobile in un letto? Semplice: io con le mie piante e i miei fiori ci parlo. Perché anche se sono muta, la mia mente è molto “chiacchierona”.
Quest’anno Immacolata ha messo i garofanini di tutti i colori, e sono uno spettacolo. Tra ciclamini, azalee, primule e garofanini, è un tripudio di colori. I garofani mi riportano indietro nel tempo, quando andavo in campagna con mio padre e c’era un viale di rose e garofani colorati. Così mi pare di nuovo di essere immersa nella natura e mi sento di nuovo vicina al babbo.
Quest’anno – evento raro – a Sassari ha nevicato, ed è stata una festa per tutti. Quando ho visto i fiocchi scendere dal cielo ho espresso il desiderio di scendere in cortile a giocare a palle di neve (io volevo fre da bersaglio) ma, sebbene abbia protestato e insistito, me lo hanno proibito. Uff! Sì, faceva un po’ freddino, ma io avevo così voglia di giocare, e magari di usare la carrozzina come uno slittino. Niente da fare. Però Immacolata e Piera (una mia assistente oss) hanno raccolto un po’ di neve e hanno fatto un pupazzo sul terrazzino, davanti alla mia finestra (lo vedete in foto). Quel buffo ometto bianco circondato dai mille colori dei fiori creava tanto sbalordimento in chiunque capitasse per la mia casa. Ho voluto che il pupazzo rimanesse lì, anche quando col caldo ha iniziato a sciogliersi. Era così ridicolo mentre assumeva le forme più improbabili. Da bello che era s’è fatto brutto (una specie di pinguino) ma io volevo che continuasse a rimanere lì perché ormai mi ci ero affezionata. Per cui, bello o brutto che fosse, era il mio pupazzo di neve.
Da circa un mese sono arrivate le rondini. Tutte le mattine e tutte le sere ho appuntamento con loro. Volano in tantissime davanti alla mia finestra ed è una meraviglia vederle danzare nel cielo. Così ho il “cinema” tutti i giorni.
I fiori, le rondini, la neve. Non sono forse fortunata? Lo so, sono cose che vedete anche voi. La questione è che non ci prestate attenzione. La questione è che non vi fermate a guardarle. Perché guardare significa amare le cose per il semplice fatto che esistono. Ed esistono per noi. Che siano piccole come fiocchi di neve o che siano grandi e infinite come il cielo stellato, non importa. Sono vita. E la vita è infinita varietà di colori.
Bacioni,
Susanna
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