Rassegna stampa/2 Bellasio (Sole24ore): «Occupiamoci della crescita dell’Italia, non delle inchieste dei magistrati»

Di Redazione
26 Gennaio 2011
Daniele Bellasio legge per Tempi le notizie più importanti di oggi: «La rivolta in Egitto è causata dalla crisi economica, come sempre avviene nella storia; come ha detto il Fmi l'Italia cresce troppo poco, ma tutti adesso pensano ad altro; oggi si vota la sfiducia a Bondi e l'esito dipenderà dalle presenze in Parlamento»

Daniele Bellasio (Sole24ore) ha selezionato per Tempi le notizie più interessanti della giornata: «La rivolta in Egitto è causata dalla crisi economica, come sempre avviene nella storia; come ha detto il Fmi l’Italia cresce troppo poco, le inchieste dei giudici sono importanti, per carità, ma adesso biosgna pensare all’Italia; oggi si vota la sfiducia a Bondi, tutto dipenderà dalle presenze in Parlamento».

Ieri 200 mila persone sono scese in piazza in diverse città dell’Egitto per protestare contro il rais Hosni Mubarak.

Dopo la Tunisia e l’Algeria è la volta dell’Egitto. Succede spesso nell storia che le istanze democratiche trovino un volano e una sponda importante nell’economia. Finché va bene, i regimi anche autoritari non vengono toccati e per la gente è difficile ribellarsi, ma quando l’inflazione e i prezzi crescono, scoppia la rabbia.

Il Fondo monetario internazionale ha previsto che la crescita dell’Italia nel 2011 sarà dell’1%, nel 2012 delll’1,3%.

L’Italia crescerà poco. Sono stime molto basse, troppo se vogliamo creare posti di lavoro. Purtroppo questa notizia verrà sottovalutata perché la classe politica pensa ad altro. Le inchieste dei magistrati saranno anche importanti, per carità, però adesso bisogna occuparsi della cosa più importante: la crescita dell’Italia. Io vedo invece una situazione paralizzata. Ci sono buoni propositi: Casini, Maroni, la Marcegaglia li hanno espressi ma poi non ci sono spazi politici di azione. Non parliamo del Pd, che è in evidente crisi. Fare riforme economiche converrebbe a tutti, e la speranza è l’ultima a morire, ma è tutto fermo.

Oggi si vota la sfiducia al ministro per i Beni culturali Sandro Bondi.

Comunque vada, dipenderà dalle assenze e dalle presenze in aula. L’opposizione non ha la forza parlamentare per buttarlo giù, ma anche il governo ha una maggioranza risicata.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.