
Rassegna stampa/2 Cervo (Libero): «Il legittimo impedimento segna uno spartiacque»
Martino Cervo (Libero) ha selezionato per Tempi le notizie più interessanti della giornata: «Marchionne ha alzato i toni ma la situazione è molto delicata e ci può stare, dopo il referendum cambieranno le politiche industriali e sindacali; la Corte Costituzionale si pronuncerà domani, in caso di bocciatura secca Berlusconi potrebbe tornare al voto come vittima, con un voto compromissorio si andrà avanti; Fini è il simbolo dello stato confusionale della politica».
Il 13 e 14 gennaio a Mirafiori gli operai voteranno il referendum di approvazione del nuovo contratto. Intanto, il segretaro Cgil Susanna Camusso ha accusato l’ad Fiat Sergio Marchionne di insultare l’Italia.
Il risultato di questo referendum avrà conseguenze importanti e influenze politiche anche molto forti. E’ prevedibile la vittoria del sì, l’accettazione del contratto, anche se non si può fare un pronostico certo data la delicatezza dell’argomento. Del resto, che vinca il no è impensabile: l’Italia non può perdere Mirafiori, è troppo difficile anche solo da pensare perché avrebbe gravi ripercussioni sul lavoro. Dopo questo referendum cambieranno le politiche industriali e sindacali, potrebbe anche cambiare il contratto nazionale dell’auto. Per quanto riguarda le parole della Camusso, è vero che Marchionne ha alzato i toni, come del resto il leader della Fiom Landini, però è anche vero che la posta in gioco è molto alta e quindi in questo contesto ci sta.
Domani la Corte Costituzionale si pronuncerà sul legittimo impedimento.
Ci sono tre possibili scenari: bocciatura completa, approvazione completa, che è il più improbabile, e un compromesso che ributti la palla ai singoli tribunali. Se ci fosse una soluzione compromissoria, continuerebbe a trascinarsi la situazione che sia Berlusconi sia il Terzo polo desiderano: andare avanti così senza ricorrere a elezioni anticipate. Il verdetto comunque sarà uno spartiacque perché in caso di pronunciamento totalmente negativo, Berlusconi potrebbe tornare alle urne e condurre una campagna elettorale da vittima, cosa che gli riesce sempre molto bene. La cosa curiosa è che il legittimo impedimento non l’ha proposto Ghedini, ma Vietti dell’Udc. Adesso Vietti è diventato vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura e così la Corte Costituzionale potrebbe bocciare come anticostituzionale una legge pensata dal Csm.
Gianfranco Fini in un’intervista uscita su Repubblica offre un patto a Berlusconi.
E’ rientrato dalle vacanze e ha lanciato una proposta a dir poco contraddittoria. Meno di un mese fa, infatti, cercava di sfiduciare il presidente del Consiglio. Inoltre, ha appena fondato con Casini il Terzo polo e si dice sostenitore del bipolarismo. Anche da questo si capisce che la politica è confusa e non riesce a trovare al suo interno le ragioni per ripartire.
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