Contenuto riservato agli abbonati

Ricolfi: «Remare contro il “follemente corretto” costa»

Di Caterina Giojelli
09 Dicembre 2024
«Gli intellettuali, pur vedendo perfettamente la barbarie di questa ideologia, preferiscono non dare battaglia per non perdere privilegi e potere». Intervista al sociologo e autore del libro
La statua del generale J.E.B. Stuart dell'esercito confederato rimosso a Richmond, Virginia, sull'onda delle proteste di Black Lives Matter, 7 luglio 2020 (foto Ansa)
La statua del generale J.E.B. Stuart dell'esercito confederato rimosso a Richmond, Virginia, sull'onda delle proteste di Black Lives Matter, 7 luglio 2020 (foto Ansa)

Professor Ricolfi, lei si occupa da almeno dieci anni di politicamente corretto: perché proprio ora un libro sulla fenomenologia del follemente corretto? E come si distinguono i fenomeni generati da quest’ultimo?
Non c’è un particolare motivo per occuparmi di “follemente corretto” proprio ora, salvo forse il fatto che l’esito delle elezioni, nei paesi avanzati, è sempre più condizionato dai posizionamenti su questo versante. In generale, i fenomeni generati dal follemente corretto si distinguono da quelli classici del politicamente corretto per almeno tre aspetti: non riguardano solo il linguaggio; suscitano riso, stupore, sconcerto o indignazione in quasi tutti; si basano sul potere intimidatorio che la rete conferisce a ciascuno di noi.
Ha raccontato decine e decine di esempi: quali sono a suo parere i più folli e che meglio danno conto di come il follemente corretto incide nelle nostre esistenze?
È essenziale distinguere fra due tipi di follie: quelle innocue, che quasi sempre rigua...

Contenuto riservato agli abbonati
Light
leggero nel formato, profondo nei contenuti.
Digitale
leggero nel formato, profondo nei contenuti.
Full
leggero nel formato, profondo nei contenuti.
Approfondire è una scelta. Falla con Tempi. Scopri l'offerta

Articoli correlati