Ridai voce

Per certe cose ci vogliono dei matti. Insomma, degli spostati. Uno che ha distribuito nelle metropolitane di Milano, Roma, Napoli tre milioni di libretti di poesie di giovani autori, dev’essere uno con uno strano fuoco dentro. Ora, Davide Franzini, creatore e organizzatore di subway letteratura, lancia un’altra idea dove anche il sottoscritto si trova coinvolto: ridare voce alla bellezza della Lombardia attraverso la poesia. Si chiama “Ridai voce” il progetto al via in questi giorni e che vedrà in quattro città lombarde la poesia come voce principale per parlare dei luoghi e del loro appello. A Brescia (sabato 17) a Pavia, a Cremona e infine a Milano (il 28 settembre alla Triennale), si terranno reading da testi che grandi poeti del passato e del secolo appena trascorso hanno dedicato a quelle città o a luoghi e figure di esse. Con la sorpresa di sentire alcuni testi, appositamente commissionati (sì, commissionati) a bravi poeti contemporanei che dicano la loro città. Così, ad esempio a Brescia, accanto alle voci di D’Annunzio, Carducci, Kafka e altri grandi del passato, ci sarà la voce di Franca Grisoni che ha scritto un intenso e danzante “lamento”nella sua lingua di lago e d’aria. Idem negli altri luoghi, dove alcuni poeti hanno ricevuto l’incarico di “parlare” della loro città: Vittorio Cozzoli a Cremona, due giovani poeti, Gezzi e Santi, a Pavia, città dove visse tra gli altri il Foscolo. E infine a Milano, il 28 di settembre alla triennale, le ballate e i racconti di Davide Van de Sfros, e la presenza dei poeti Franco Loi, Milo De Angelis, Daniele Piccini. E mia.
Ridare voce ad alcuni luoghi significa valorizzare il fatto, in quest’epoca di tristo cicaleccio, che la civiltà in cui siamo ci parla, continua a parlarci. E ci dice cose che non sappiamo, di noi stessi e dei luoghi dove viviamo. Perché la sorpresa non è il frutto di viaggi straordinari ai tropici, ma la fortuna di uno sguardo aperto sulla strada.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.