Riforma Senato, Chiti (Pd): «Riduciamo gli emendamenti e confrontiamoci per temi»

Il senatore leader dei "dissidenti" Pd, dopo la lettera di Renzi, apre con una proposta che accelererebbe il voto in Aula. Favorevoli Pd, Fi, Ncd e Sel. La Lega tentenna. M5S: «Non ritiriamo nessuno dei nostri 200 emendamenti»

«Presento una proposta condivisa con i colleghi che sostengono la maggioranza. Ridurre gli emendamenti e concentrare il confronto sulla riforma attorno a grandi temi» la dichiarazione è stata appena avanzata a Palazzo Madama, dopo l’ostracismo in aula della settimana scorsa delle opposizioni e di alcuni “frondisti”, proprio dal capofila dei “dissidenti” Pd, Vannino Chiti. Che a sorpresa apre alla richiesta del premier Renzi di accelerare il percorso delle riforme: Chiti chiede di concentrare la discussione per «votare entro agosto alcune decine di emendamenti fondamentali. Poi la prima settimana di settembre le dichiarazioni e il voto finale».

BASTA MURO CONTRO MURO. Ieri il premier aveva inviato una lettera a tutti i senatori, per chiedere un gesto di responsabilità sul percorso delle riforme costituzionali. L’apertura di Chiti ha creato un positivo stupore tra le fila del Pd, in particolare mentre il senatore “dissidente” ha sottolineato che “La mia proposta muove dalla preoccupazione che le riforme costituzionali non si realizzano in un clima dai tono così esasperati, da muro contro muro, che non è accettabile e che fa smarrire le ragioni degli uni e degli altri. E c’è la condivisione di questa proposta con i senatori che sostengono la maggioranza di governo, quantomeno”.

ZANDA: «A SETTEMBRE VA BENE». La prima reazione del capogruppo del Pd Luigi Zanda alla nuova linea dei “dissidenti” interni è stata di totale distensione, con toni da padre che festeggi il rientro del figliol prodigo: «Sono d’accordo. Accolgo con rispetto le indicazioni del senatore Chiti perchè le votazioni terminino comunque entro l’8 agosto. Questo è possibile, poi se le dichiarazioni di voto dovessero andare ai primi di settembre, non lo considererei un elemento traumatico».

IL M5S DICE NO. Il capogruppo dei pentastellati al Senato, Vito Petrocelli, invece ha risposto chiudendo ogni spiraglio di dialogo: «Noi non ritiriamo nessuno dei 200 emendamenti che abbiamo presentato».

FI: «BUON VIATICO PER RASSERENARE IL CLIMA». Per il senatore di Fi Donato Bruno, la proposta di Chiti è invece «un buon viatico per rasserenare il clima», anche se «’Non tutto quello che propone Chiti potrà essere accolto, perchè il patto del Nazareno rappresenta un riferimento che non possiamo nè dobbiamo scalfire».

NCD: «DISPONIBILI, SE TUTTI DANNO CONSENSO». Il capogruppo di Ncd Maurizio Sacconi ha voluto sottolineare la positività della proposta Chiti e mettere dei paletti: «Questa proposta ha senso se si riscontra un largo consenso. Siamo disponibili a quanto consenta di raggiungere l’obiettivo di fare presto e fare bene».

LEGA: «IL GOVERNO DIA GARANZIE». Per il carroccio ha replicato a Chiti il senatore Gian Marco Centinaio: «Sono settimane che abbiamo posto sul tavolo del governo le nostre proposte sui contenuti, alle quali l’esecutivo non ha dato risposte. Siamo a un bivio? Bene, ma prima di andare in una direzione vogliamo risposte serie e concrete dal governo o arrivederci e grazie, disdico le ferie e non vado in vacanza. Non c’è proprio da cantare vittoria da parte di Renzi». Poi ha aggiunto, riferendosi alle parole del collega di Fi: «Mi ha fatto paura un passaggio dell’intervento del senatore Bruno di Forza Italia che ha detto che il patto del Nazareno non si scalfisce. Mettiamo allora tutto sul tavolo e poi si va avanti. Vogliamo vedere a questo punto tutto, con trasparenza».

SEL: «SI’, A PATTO DI DIBATTITO ALTO E LIBERO». Consenso totale alla proposta Chiti è giunto invece da Sel, con la capogruppo Loredana De Petris che chiede però «un dibattito vero, serio, alto e libero, non condizionato dal patto del Nazareno, che è il convitato di pietra. Il patto lo devono fare tutti in Aula, liberamente, ci sia un confronto libero nel merito delle questioni. Il punto non è avere una settimana in più o in meno, ma che si arrivi ad una mediazione alta». L’apertura di Sel è importante dal momento che la maggioranza dei 7.800 emendamenti alla riforma del Senato sono stati presentati proprio da Sel. Forse già a partire da oggi è previsto comunque un nuovo incontro tra Renzi e il leader di Fi Silvio Berlusconi proprio per ridiscutere il “patto del Nazareno” alla luce delle nuove proposte messe sul tavolo dalle altre forze politiche.

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