Roberto Bolle vuole una Milano green

Di Redazione
29 Febbraio 2012
Per recuperare dopo la figuraccia di aver scritto in un tweet che i barboni sono segno di degrado, il ballerino Roberto Bolle ha concesso un’intervista a Sette del Corriere della Sera in cui rivela tutta la sua presentabilissima anima green.

Per recuperare dopo la figuraccia di aver scritto in un tweet che i barboni sono segno di degrado, il ballerino Roberto Bolle ha concesso un’intervista a Sette del Corriere della Sera in cui rivela tutta la sua presentabilissima anima green. Bolle racconta che quando esce da una stanza, se la luce è rimasta accesa, «torno indietro a spegnerla, è più forte di me». L’artista è favorevole all’Area C di Milano e, quando gira per la città, sceglie «percorsi meno trafficati in cui camminare. Non ho mai ceduto alla tentazione di mettere la mascherina». Bolle ha l’auto ma usa i mezzi pubblici: «Non bevo e non fumo, mi infastidisce persino trovarmi sulla scia di una sigaretta».

Senzatetto Dopo l’illuminante intervento di Bolle, Milano diverrà bellissima. I bambini torneranno a giocare per strada, là dove c’è la città tornerà l’erba, tutti saranno felici e contenti di pagare per andare a casa o al lavoro nell’Area C. Gli scoiattoli correranno su e giù sull’ago di Cadorna, in piazza Duomo s’accoppieranno i panda, alla Stazione centrale sarà un via vai di carrozze ottocentesche. Piste ciclabili si snoderanno sulle tangenziali e stelle alpine cresceranno accanto ai semafori. E i barboni? Bè, quelli sono esseri umani. Quindi vanno nell’umido.

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