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Roma dedica una mostra a Audrey Hepburn e al suo mito indimenticabile
«Una signora che ama fare lunghe passeggiate con i suoi cani e portare a scuola i suoi figli. Molti hanno conosciuto così Audrey Hepburn, nei quasi vent’anni in cui ha vissuto a Roma». Così la ricorda e ne scrive il figlio Luca Dotti nella sua introduzione alla retrospettiva intitolata Audrey a Roma dove scatti inediti, video e oggetti personali appartenuti ad una delle più grandi icone del nostro tempo verranno esposti dal prossimo 26 ottobre al Museo dell’Ara Pacis. Si tratta di una mostra omaggio alla grande attrice nella “sua” città eterna, organizzata in occasione del 50° anniversario del film Colazione da Tiffany e in contemporanea con il Festival Internazionale del Film di Roma, il cui ricavato servirà a raccogliere fondi per il progetto di lotta alla malnutrizione infantile sostenuto dal Club Amici di Audrey per UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia a cui la stessa protagonista ha dedicato una parte importantissima della sua vita in qualità di Ambasciatrice di buona volontà dal 1987 al 1993, anno della sua prematura scomparsa.
Fino al 4 dicembre 2012 sarà possibile ammirare oltre cento scatti – alcuni dei quali inediti – più otto teche di ricordi e un filmino di famiglia che rivelerà momenti della sua vita privata lontana dalle scene. Una collezione basata sul ricordo che racconta, in un arco di tempo lungo 25 anni, le tre vite vissute da Audrey nella capitale: quella da diva del cinema, che qui ha girato gli indimenticabili Vacanze romane – dove come da copione recitava «Ogni città nel suo genere è indimenticabile. Tuttavia, se mi chiedere quale preferisco, direi Roma… il ricordo di questa visita non mi abbandonerà finchè vivrò» – Guerra e pace e La storia di una monaca, quella di mamma di Sean Ferrer e Luca Dotti – che ha curato l’attuale esposizione -, e quella da Ambasciatrice. Arricchiranno la retrospettiva una serie di abiti e accessori, alcuni disegnati da Givenchy e Valentino che rappresentano il modo di vestire degli anni 60 e 70, e altri indossati dall’attrice nella sua quotidiana e semplice vita di donna un po’ fuori dal comune.
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