Roma. Riconoscimento “due madri” è forzatura ideologica del Diritto (sulla pelle del bimbo)

Di Manif pour tous Italia
09 Febbraio 2015
«L’amministrazione che ha fatto della rottamazione della famiglia naturale la sua fissazione»

Pubblichiamo il comunicato della Manif pour tous Italia

La decisione del Comune di Roma di riconoscere “due madri” sui documenti anagrafici di un bambino nato in Argentina tramite procreazione medicalmente assistita (PMA) eterologa è una gravissima forzatura ideologica del Diritto italiano. In Italia infatti la PMA eterologa è vietata per donne single o per coppie di due donne, e ciò nella convinzione che sia nell’interesse superiore del minore crescere con una mamma e un papà, e che i figli non sono l’oggetto di un diritto.

Incatenare un bambino allo status fittizio progettato da due donne contro i suoi stessi interessi e diritti è l’ennesimo atto di propaganda politica di un’amministrazione che ha fatto della rottamazione della famiglia naturale la sua fissazione. La legge tutela in assoluto quel bambino a prescindere dal legame con la compagna della madre.

La Manif pour Tous Italia chiede al Comune di Roma di interrompere questa oscena propaganda sulla pelle altrui, che ha l’unico scopo di ingraziarsi il consenso elettorale delle associazioni gay. Chiede inoltre al Ministero dell’Interno e alla Prefettura di intraprendere le procedure necessarie a ristabilire la vigenza dello Stato di Diritto anche nei confini del Comune di Roma.

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13 commenti

  1. giurista

    Per chi volesse approndire suggerisco di leggere l’art.65 della legge 218/1995 e se armato di pazienza di comprare un qualunque manuale di diritto internazionale privato.il piu’ diffuso e’ quello di Mosconi.

    1. Fran'cesco

      Grazie della (quasi) chiarissima spiegazione.
      Una domanda: quindi la legge italiana permette ai ricchi di aggirare la legge italiana, andare all’estero per comprare ovuli e affittare uteri (tra l’altro violando diritti umani, ma questa è un’altra faccenda). Invece i poveracci no? Loro non possono soddisfare quei loro desideri?

      1. Nino

        @Fran’cesco: esatto, la legge italiana permette ai ricchi di aggirare “legalmente” la legge italiana, ed i poveracci si attaccano. Mi sembra sia stato sempre così e non mi pare molti si agitino per cambiare le cose

        1. To_Ni

          E sarebbe giusto permettere a tutti di aggirarla…. che dici.

          1. Nino

            @Toni: io credo che sarebbe giusto evitare situazioni non chiare. Io credo che sarebbe giusto fare delle leggi che regolino delle situazioni che le leggi attuali non regolano o regolano parzialmente. Un giudice è chiamato a giudicare, e tanto più la legge non è chiara (o non esiste) tanto più sarà costretto a dare delle interpretazioni soggettive.
            Quindi la colpa di simili situazioni non è dei giudici, ma della politica che non fa le leggi (e quando le fa spesso sono lacunose e contraddittorie).

      2. Nino

        ah, Fran’cesco, a conferma di quanto detto sopra, è di ieri la notizia che una coppia (etero) che ha fatto ricorso al cosiddetto “utero in affitto” in Ucraina ha diritto di iscrivere all’anagrafe il bambino senza che questo costituisca un reato. Basta avere i soldi per andare in Ucraina!

        1. giovanna

          E ti sembra giusto, untuoso Nino, che chi ha i soldi può comprare degli schiavi solo in certe parti del mondo ? Mentre un poveretto che vorrebbe uno schiavo in Italia non può andare all’estero e comprarselo ! Solo i ricchi possono, ti sembra giusto ??
          Pensa, la donna che è stata affittata in Ucraina, quanto sarà costata? Che ingiustizia, allo stesso prezzo se ne potevano affittare almeno dieci di poverette, se fosse stato legale in Italia !
          Non tengono in considerazione che i prezzi scenderebbero, sia dei bambini che delle donne !

          Ah, come stanno quegli attempati barbuti amici tuoi che hanno comprato quella bella bimba all’estero e la sfoggiano ovunque, manco fosse una Bmw? Lo sai che ogni volta che leggo notizie del genere penso a quella povera piccolina e mi viene da piangere.

          I BAMBINI NON SI COMPRANO !

  2. giurista

    Ma riconosce il rapporto di filiazione tra madre-sposa bambina e figlio.nel caso della fecondazione eterologa quindi non conta la liceita’ o meno dell’atto presupposto ma a valle il legame familiare instaurato secondo l’ordinamento straniero come nel caso della sposa bambina non con conta l’atto presupposto,cioe’ il matrimonio ma a valle il legame genitore-figlio che l’ordinamento straniero riconosce.insomma la contrarieta’ al matrimonio con la bambina non implica il venir meno della filiazione cosi’ la contrarieta’ alla fec..eterologa non implica il disconoscimento del rapporto familiare esistente nell’ordinamento estero.

  3. giurista

    Procediamo con ordine.lo stato italiano come tutti gli stati del mondo si trova ad affrontare quelle che si chiamano fattispecie transnazionali,cioe’ non totalmente interne al suo ordinamento giuridico.ad es. Atto di nascita di un cittadino tedesco che si trasferice in italia oppure matrimonio contratto all’estero o successione ereditaria di italiano residente a londra etc..in questi casi la LEGGE ITALIANA prevede che non tutti questi atti formati all”estero possano essere riconosciuti nell’ordinamento italiano ma individua alcuni sbarramenti.ad es. Se si tratta di sentenza e’ necessario accertare che sia stato garantito il diritto di difendersi in giudizio in caso contrario la sentenza con puo’ essere riconosciuta..in generale non si guarda al fatto che l’italia preveda o meno una legge uguale a quella straniera ma al cosiddetto ordine pubblico.facciamo due esempi.il matrimonio poligamico esiste in alcuni paesi islamici ma in italia non puo’ essere riconosciuto perche’ cozza con i principi dell’ordine pubblico(uguaglianza tra i coniugi) .secondo caso.atto di nascita formato in germania con attribuzione di cognome MATERNO.anche in questo caso la legge italiana e’ diversa da quella straniera ma cio’ che conta non e’ se l’italia regoli il cognome dei figli come in germania.non si puo’ dire in italia questo non si puo’ fare anche perche’ se cosi fosse la circolazione delle persone nel mondo sarebbe impossibile.immaginate che cosa succederebbe se i paesi che prevedono doppio cognome o cognome materno dovessero misconoscere gli atti di nascita degli italiani per i quali il cognome e’ patrilineare.quindi si valuta se la diversa regola straniera sia compatibile col nostro ordine pubblico.e siccome da noi il fatto che il cognome sia trasmesso in linea materna piuttosto che paterna rientra nella discrezionalita’ del legislatore dunque il tedesco col cognome materno puo’ ottenere il riconoscimento del suo atto di nascita.quindi come vedete abbiamo due cose che non si possono fare in italia,matrimonio poligamico e cognome materno,ma mentre il primo non supera lo sbarramento dell’ordine pubblico il secondo si.ora andiamo ad atto di nascita formato all’estero con due mamme .qui il punto e’ che l’ordine pubblico italiano vieta di frantumare la famiglia di origine del figlio cosi’ per come essa e’ configurata nell’ordinamento di origine.ad es.nel caso di sposa bambina la legge italiana non riconosce l’atto di matrimonio ma riconosce il rapporto di filiazione tra la sposa nambina

  4. Nino

    Se il comune di Roma si fosse rifiutato ci sarebbero stati i giudici (vedi recente senza di Torino) ad imporglielo.

    Ma a me interessa capire, in ossequio alle leggi vigenti ovvero alla Stato di diritto citato dal comunicato, cosa sarebbe corretto fare secondo Manif pour Tous Italia

    1. giovanna

      Bravo, subdolo Nino !
      Anche io mi chiedo, ma se venissero in Italia quelle brave persone dell’Isis, che si sposano bambine di 9 anni, ma perché non si dovrebbe impedire il riconoscimento del matrimonio ? Che ne facciamo di quelle bambine ? Non sarebbe molto peggio per loro finire in una casa famiglia, piuttosto che con l’uomo che le ha sposate legalmente nel suo paese ?
      E se quelli dell’Isis si portassero dietro le loro schiave cristiane o yazide, ma perché andare a rompere le scatole a gente che le ha regolarmente pagate e le fa star bene, come queste schiave dicono e noi ci crediamo, vero ?
      Tutte queste storie per un po’ di schiavitù !

      Fuor di metafora, ma se un bambino in Italia non può essere riconosciuto come figlio da due donne PER LEGGE, non lo si riconosce , punto. Come uno la vede, la vede, schiavitù ( evidente ! ) o meno : questo bambino ha una mamma e un papà, perciò non può essere riconosciuto come figlio dalla convivente della madre, almeno in Italia ancora si chiamano le cose col loro nome , almeno in parte.

      Allora, chiunque potrebbe riconoscere come figlio chiunque, due uomini e una donna, tre donne e un uomo, un fratello e una sorella, tre pecore e un cane.

      Ripeto, in Italia non c’è un riconoscimento per le coppie dello stesso sesso e nemmeno dei loro figli comprati, anche se in questo clima di terrore tutti hanno paura ad esporsi.
      E d’altra parte l’aggiramento della legge è un must per questi lgbt, ormai si è capito che è gente disposta a tutto, subdola e infingarda, contraria alla lealtà, alla legalità, all’umanità.

      Anche io, nel mio piccolo “chiede inoltre al Ministero dell’Interno e alla Prefettura di intraprendere le procedure necessarie a ristabilire la vigenza dello Stato di Diritto anche nei confini del Comune di Roma.

    2. Filippo

      Non è vero. Il caso di Torino è un caso giudiziario in cui la decisione dipende dal caso concreto e non stabilisce nulla in termini generali.

      1. Nino

        @Filippo: ho espresso una opinione. So bene che una sentenza non è una legge, e che resta la discrezionalità del giudice, però i due casi mi sembrano abbastanza simili (se non identici) quindi è logico supporre che le (eventuali) conclusioni in tribunale sarebbero state le stesse.

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