
ROMPIAMO I PATTI
Il centrodestra vuole costruire un edificio, il centrosinistra auspica di amministrare un condominio. Questa è sinteticamente la metafora più efficace per descrivere l’idea legata alla politica economica dei due schieramenti. Codesta suggestione si evince dalle opinioni in questi giorni espresse sul patto di stabilità. Berlusconi ha chiesto alla Commissione europea una modifica dello stesso, l’opposizione italiana si è limitata a rivendicare le virtù salvifiche delle politiche restrittive di bilancio. Da sinistra vi spiego perché è giusto ed oramai opportuno mettere mano a quel complesso di regole che sta blindando le economie degli stati membri dell’Unione. Primo: patto di stabilità significa stringere al massimo la spesa pubblica. Secondo: le norme contenute nel medesimo non tengono conto delle specifiche condizioni delle varie economie. è insensato far valere le stesse impostazioni indifferentemente dal fatto che ci si trovi in una fase di crescita o in un ciclo recessivo. Terzo: queste regole invece di alimentare le capacità competitive sui mercati mondiali ne hanno impedito il dispiegarsi. Quarto: limitare il costo pubblico tout court senza differenziarne la destinazione è sinonimo di ottusità. è chiaro che alcune voci di spesa, quali gli investimenti, sono all’inizio solamente una passività di bilancio ma in una seconda fase, producendo un incremento del reddito, determinano un’entrata fiscale ben superiore al costo iniziale. Per questi motivi, la proposta del presidente del Consiglio merita un plauso. Ovviamente l’architettura che egli vuole proporre alle modifiche merita di essere analizzata. Personalmente dico sì all’idea di mettere mano al patto e sì all’esclusione dal computo dei costi per ricerca ed investimenti. Non ritengo invece opportuno includere in questa esclusione le spese militari. Molto sinteticamente “Visti da sinistra” si schiera con la modifica del Patto. Amministrare un condominio è frustrante, costruire un nuovo edificio potrebbe consentire di trattarne l’architettura. Perché non provarci?
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