
Saddam, il prezzo della pace in M. O.
I “cons” dell’amministrazione Bush possono oggi cantare vittoria. La loro scelta della guerra preventiva si è rivelata vittoriosa. Essi hanno compreso che gli Stati Uniti sono l’unica potenza militare mondiale e che, sulla loro funzione “imperiale”, c’è un vasto consenso. Non sono state ancora trovate le armi di distruzione di massa che l’amministrazione americana aveva dichiarato trovarsi in Irak. Da tempo il presidente Berlusconi sosteneva che erano state trafugate e nascoste. Ma quel che importa è che il consenso sulla guerra irakena degli Stati Uniti è accettato dalla comunità internazionale anche se appare indimostrato il fondamento giuridico che l’aveva motivata. La ragione sta nel fatto che Saddam Hussein era, per la figura nazista del suo regime, un pericolo gravissimo per la regione mediorientale. Saddam al potere rendeva plausibile il terrorismo islamico in Israele, l’attività degli hezbollah e di Hamas in Palestina, subordinava di fatto la Siria alla sua politica antiisraeliana, obbligava il mondo arabo a mobilitarsi contro Israele rendendo impossibile la composizione del conflitto.
Vi erano delle ragioni politiche sostanziali che motivavano la guerra preventiva contro Saddam Hussein come quelle che giustificarono la guerra antinazista e la guerra fredda anticomunista. Ma, proprio per volontà degli Stati Uniti, la politica internazionale era circondata da un sistema di regole giuridiche, emesse da un ordinamento, le Nazioni Unite, che non aveva la forza di farle rispettare. è per questo che nessuno protesterà al palazzo di Vetro se le armi di Saddam non si troveranno. è ben evidente che la caduta di Saddam è il prezzo della pace in Medio Oriente e proprio Ariel Sharon ne ha dato la prova, dichiarandosi pronto a sacrificare città sacre alla memoria ebraica come Beth El, Schiloa, Betlemme. Tutti nomi cari anche ai lettori cristiani della Bibbia, che esprimono il vincolo tra la tradizione cristiana e quella ebraica. Ora appare quanto fosse falso il pacifismo dei pacifisti credenti miscredenti e non credenti e quanto false fossero le bandiere teosofiche della pace schierate persino sugli altari.
bagetbozzo@ragionpolitica.it
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