
San Gerardo di Monza, l’ospedale che verrà
Giovedi 4 aprile, all’interno del numero 14 di Tempi, i lettori troveranno uno speciale dedicato all’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza. Anticipiamo qui l’editoriale di Fabio Cavallari
È il quarto ospedale pubblico, per dimensioni, della Lombardia e l’attività di assistenza si integra con le attività di formazione e di ricerca della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Milano Bicocca. Stiamo parlando dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza. Una struttura di rilievo nazionale e ad alta specializzazione che conta circa 3.000 dipendenti fra medici, infermieri, personale tecnico e amministrativo e ha un bilancio di poco inferiore ai 400 milioni di euro. L’Azienda, con i suoi ospedali, è impegnata sempre più a diventare un punto di riferimento di specializzazione avanzata in Italia e in Europa e a moltiplicare le sue eccellenze: fra le altre, ematologia pediatrica, lo studio e la cura dell’ipertensione e dello scompenso cardiaco, l’attività di trapianto delle cornee e del midollo osseo, la chirurgia dell’intestino e vitro-retinica, il trattamento dei tumori ginecologici, la medicina radiodiagnostica. La sua organizzazione è articolata in 12 dipartimenti sanitari, a cui fanno capo 60 unità operative, diverse decine di strutture ambulatoriali, di laboratorio analisi, unità diagnostiche e riabilitative. E, dal 2009, è attiva la sperimentazione gestionale dell’area Materno Infantile con Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma.
UNA SFIDA BRIANZOLA. Una storia dunque importante e universalmente riconosciuta, quella dell’AO San Gerardo, chiamata a misurarsi con l’arrivo del 2013 con l’inizio di una nuova e ambiziosa avventura: la riqualificazione e l’implementazione dell’ospedale stesso. Una sfida, quella brianzola, che va ad inserirsi all’interno della straordinaria opera di promozione qualitativa che la Regione Lombardia sta perseguendo da almeno quindici anni. Il progetto “monzese”, nello specifico, seguirà l’esempio dei rinnovamenti strutturali effettuati al Niguarda e al Gaetano Pini, dove i lavori sono stati effettuati senza la necessità di “bloccare” i servizi ai cittadini. Quella del San Gerardo non sarà solo una rivisitazione della struttura da un punto di vista architettonico ma vuole configurarsi come un vero e proprio potenziamento dell’intera offerta sanitaria. Il progetto prevede la completa ristrutturazione in sette anni, un tempo obbligato per consentire la piena operatività della struttura durante tutto il periodo dei lavori.
ACCOGLIENZA E VALORE. Lo “schema di lavoro” conferma altresì la bontà della filosofia intrapresa. La costruzione originaria risalente agli anni Settanta non verrà, infatti, distrutta ma valorizzata nella sua interezza. Un patrimonio consolidato che, attraverso i nuovi interventi di ristrutturazione e implementazione garantirà da un lato la continuità della cura e dall’altro una riqualificazione di eccellenza.
Le scelte che hanno guidato l’elaborazione del progetto rispondono, infatti, a criteri di efficienza e qualità. Il nuovo San Gerardo si appresta così a diventare una struttura di valore non solo dal punto di vista sanitario, ma virtuosa nella sua accezione più complessiva. Un ospedale accogliente per i visitatori, dove il ripensamento della grande hall multipiano garantirà un accesso ricco di servizi e di facile fruizione. La riorganizzazione funzionale dell’area convegni sottostante e la cura per le finiture architettoniche delle aree di accoglienza del nuovo avancorpo, completeranno il quadro d’insieme.
MODERNITA’. Camere di degenza moderne, riconfigurazione degli spazi connettivi con incremento degli gli spazi di soggiorno, maggiore comfort attraverso l’illuminazione naturale diretta dei corridoi, in origine ciechi, andranno ad inserirsi in un progetto complessivo che vedrà il nuovo San Gerardo inserirsi perfettamente anche nel contesto ambientale circostante. Con la riqualificazione verrà restituito un linguaggio compositivo architettonico e paesaggistico unitario ai vari elementi edilizi del complesso. Le facciate continue proposte in tre diverse gradazioni di colore e tonalità disegneranno il profilo del gruppo montano caratteristico del paesaggio Monzese.
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