Sanremo 2013, la prima serata: troppe canzoni, pochissime risate ed evitabilissimi imbarazzi

Di Paola D'Antuono
13 Febbraio 2013
La prima serata fa registrare ottimi ascolti. Ma le pecche sono tante: Crozza, contestazione a parte, non riesce a far ridere, Fazio è insopportabilmente rassicurante e il regolamento è totalmente da ripensare. Le pagelle di Tempi.it

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto ieri sera hanno dato il via alla 63esima edizione del Festival di Sanremo. Una partenza premiata dagli ascolti: 48,28 per cento di share nella fascia oraria dalle 20,46 alle 24,33 e il 47,61 per cento nella seconda parte, con una media di circa 13 milioni di telespettatori. Niente male per un festival partito con le mani avanti a suon di crisi, spending review, risparmio, zero vallette e la novità delle due canzoni. Ecco la serata d’esordio voto per voto.

FABIO FAZIO, voto 4: Proprio non ce la fa il conduttore di Che tempo che fa ad abbandonare i buoni sentimenti del Mulino Bianco. Non abbandona nemmeno la divisa indossata ogni sera, non cede al fascino dello smoking per prediligere la tenuta da bodyguard di Ambercrombie senza purtroppo averne il fisico. Le gag con Lucianina sono sempre le solite e a sorridere sono in pochi. Imbarazzante la presentazione della seconda canzone di Marco Mengoni, primo concorrente in gara, che deve suggerirgli la risposta. La seconda brutta figura la fa con Ilaria d’Amico, bellissima conduttrice Sky che gli fa notare che la sua trasmissione ha un nome, come tutte del resto.

LUCIANA LITTIZZETTO, voto 5: Impossibile da reggere per un’intera serata. Il look è azzeccato per carità, tutto il resto molto meno. La letterina iniziale è spenta, l’interazione con cantanti e ospiti lascia molto a desiderare e questa necessità impellente di dire parolacce ha stancato. Come annunciatrice di canzoni fa il suo dovere, ma niente di più e niente di meno di Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, farfallina a parte.

MAURIZIO CROZZA, voto 5: Una performance macchiata da un episodio degno dell’aspirante e finto suicida di baudiana memoria. Non fa ridere con l’imitazione di Silvio Berlusconi e non riesce a reagire quando gli urlano di andare via. Arriva nonno Fazio e tenta di placare gli animi dei due “burloni” seduti tra il pubblico. La simpatia per l’evidente imbarazzo di Crozza scompare però davanti all’incapacità di far ridere, nonostante la sua imitazione di Ingroia si una delle migliori mai studiate dal comico genovese.

SCENOGRAFIA, voto 8: Finalmente una scenografia degna di questo nome, originale senza peccare di pacchianeria. Brava la sua creatrice, Francesca Montinaro. Bella l’idea di mettere i musicisti in posizione fluttuante, speriamo solo che nessuno soffra di vertigini. Qualcuno però nota l’assenza di fiori. Signori, purtroppo c’è crisi.

ANNUNCIATORI, voto 5: A cosa servono non si sa, ma ce ne sono tantissimi. Marco Alemanno, le sorelle Parodi, Valeria Bilello, Ilaria D’Amico, Vincenzo Montella e chi più ne ha più ne metta. Hanno il dovere di annunciare la canzone vincitrice tra le due interpretate dal cantante in gara. Sforzo richiesto, cinque secondi, numero di camerini, almeno dieci. Più la spesa che l’impresa.

OSPITI, voto 6: La sufficienza va data per l’impegno. Il primo a salire sul palco è Felix Baumgartner, che era decisamente più bello con la tuta da saltatore spaziale piuttosto che con l’improbabile completo color amaranto. Come da tradizione, l’ospite straniero ci ricorda quanto siano penose le domande dei conduttori tutti e Fazio non fa certo eccezione. La coppia gay che racconta il suo amore e il matrimonio a New York si annovera tra i non classificabili, per scarsità di interazione. Toto Cotugno e l’Armata Rossa regalano un momento classicamente sanremese.

CANZONI, voto 7: Piacevoli al primo seppur confuso ascolto. Daniele Silvestri in grande spolvero con entrambi i pezzi, Chiara Galliazzo, vincitrice di X Factor, mette in luce il suo talento nonostante l’abbigliamento poco azzeccato, Raphael Gualazzi ha due belle canzoni ma manca un po’ di voce. Maria Nazionale di nazionale continua ad avere poco. Mengoni non urla più e questa è un’ottima notizia.

NUOVO REGOLAMENTO, voto 3: Il voto più basso del Festival se lo aggiudica il nuovo regolamento. Completamente sbagliata la scelta delle due canzoni, che dilata eccessivamente i tempi. Lo strumento delle votazioni è complesso e antipatico: come può il pubblico da casa decidere all’istante quale canzone promuovere? Fazio, prendi esempio da Il Gattopardo: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi».

@paoladant

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8 commenti

  1. Franco

    Recensione davvero fuori luogo. Mi limito a dire che dal titolo già si capisce quanto misera e fuori luogo sia la recensione. La cara amica scrive: “troppe canzoni..”. Ma scusami in una gara di musica normalmente cosa ci si aspetta di vedere (o meglio sentire..)? Più canzoni ci sono, meglio è! Se sei il tipico spettatore che vuole vedere gag e piazzate politiche, be devi accontentarti di quella mezz’oretta scarsa che dedicano all’off topic, altrimenti cambi canale.
    Poi sul regolamento:
    MA scusa non è meglio avere più pezzi su cui confrontarsi?; la gara diventa ancora più dura e avvincente!

    Poi dai voto 8 alla scenografica dicendo che è stata una bella idea mettere i musicisti in quella posizione, quando i musicisti stessi hanno reso pubblico il dissenso di fronte a questa decisione scenografica, dal momento che quelli posizionati più in alto non riescono a vedere il direttore d’orchestra, e questo crea disagi non certo trascurabili, considerando che l’orchestra è l’elemento più importante della manifestazione e quindi si doveva porre maggiore attenzione su questo dettaglio.

    Insomma non posso condividere una singola riga di quanto scrivi..

  2. Enrico

    Ho visto solo 5 minuti per colpa di mia figlia. Una canzone napoletana (ottima voce ma che centrano i dialetti?), presentazioni impacciate, tempi mosci.
    Poi sui siti giornalistici ho visto l’imbarazzante esibizione del duo Crozza-Fazio (ma come assomiglia a siriano Assad) e lo spot propagandistico con i due fidanzatini promessi sposi: auguri e figli artificiali.
    Come democrazia (la loro) comanda, essendo RAI 3 in trasferta, nessun contraddittotio; a differenza di quando anni fa si cantava che “Luca era gay” ma poi, l’omofobo, si è innamorato di una ragazza (svergognato!) rinnegando il suo …..come si chiama…ah sì, genere. In quel festival si sono premurati, gli illibati, di far salire sul palco il leader ArciGay on. Grillini per un sermone riparatore, come quando si riconsacra una chiesa dopo che è stato commesso un grave sacrilegio.
    Si può anche essere conformisti ma…un po’ di dignità, che diamine!

  3. Delia di Giornalettismo

    Sono stata letteralmente disgustata dalla scena dei due invertiti sul palco più famoso d’Italia, e in tutto per promuovere la loro innaturale perversione

    1. Rossana

      Trovo che il suo commento omofobo denota come in Italia vi sia una mentalitá cosí chiusa che finirá per lasciarci indieto, si perchè mentre molti stati europei (e non) sanno guardare al futuro in modo da riconoscere a tutti gli stessi diritti (come le donne fecero e stanno facendo per i loro) l’Italia per colpa di gente troglodita come lei resterà indietro e verrá vista dai giovani in primo luogo e dagli stranieri come la nazione piú razzista più omofoba e più marcia (mentalmente) di tutta europa.

  4. giuliano

    le coppie gay ormai sono il portato dovuto alla perversione della ragione e tutti vi si inchinano
    a tutti i costi la sinistra vuole il matrimonio per i pedertasti e ricordando il passato recente e non, si era battuta per avere:
    1) la eliminazione dell’ora di religione, e ci è riuscita al 80%
    2) il divorzio per le coppie sposate, e ci è riuscita rovinando intere generazioni
    3) l’aborto per la eliminazione dei nascituri, e ci è riuscita talmente bene che oggi abbiamo 200.000 eliminati/anno e solo in Italia
    4) la depenalizzazione delle droghe, e ci è riuscita e dal ’68 in poi intere generazioni sono vissute e vivono con lo sballo e la vita distrutta
    5) la eliminazione dei disabili e la eutanasia, ma la materia è ancora in fase di sviluppo, ma gli inizi sono incoraggianti, si sono esercitati su Eluana Englaro
    insomma eliminando il punto 1 sono stati ottenuti i risultati dei punti seguenti

    1. Paolo

      Già solo la sua definizione distorta (oltre ai termini aberranti) per definire quello che nella realtà è un normale e naturale orientamento sessuale squalifica le sue “considerazioni”successive…se poi si leggono si a solo la conferma. È questo mi convince ancora di più di come la scuola debba essere un luogo di formazione seria, che quindi non preveda indottrinamenti di ideologie religiose o supertizioni di sorta.

      1. Gmtubini

        Peccato che per “formazione seria” tu e i tuoi pervertiti compari, in realtà, intendiate “indottrinamento dei ragazzi con le nostre schifose menzogne”.

  5. Jonovan

    concordo in pieno con la v.s.analisi meno sui voti troppo generosi con la littizzetto meriterebbe 0 assoluto è x la solita beceraggine, (ormai suo vestito abituale) che x l’offensività del gestaccio rivolto al pubblico,con il quale ella abbia voluto dire a mio avviso “thiè non sarò Belen, ma vi sto sul “palco” lo stesso”. Mi piacerebbe tanto conoscere chi ha scoperto e valorizzato cotanto spregevole personaggio non foss’altro che x sputarlo in un occhio alla maniera del grande “Totò”

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