Vogliono spegnere il microfono a chi le canta ai trans

Carlos Santana costretto a chiedere scusa per avere detto che «una donna è una donna e un uomo è un uomo», Alice Cooper perde lo sponsor perché critica chi fa cambiare sesso ai bambini. E in Inghilterra vogliono rendere reato il "misgendering"

Carlos Santana, a sinistra, ha detto che «una donna è una donna». Alice Cooper ha criticato chi fa cambiare sesso ai bambini. Entrambi sono stati duramente contestati (foto Ansa)

Non è un buon momento per le leggende della musica, forse abituate ai tempi in cui potevano dire quello che pensavano e andare contro il pensiero dominante borghese tra gli applausi. I tempi però cambiano (lo cantava un altro di loro), e anche il pensiero borghese si adegua. Ma se una volta cantanti e musicisti facevano linguaccia e dito medio a chi si scandalizzava per le loro parole, oggi quasi tutti sono preda dell’epidemia di scuse che colpisce chi dice qualcosa di diverso da un’editoriale medio della Stampa.

Santana: «Una donna è una donna». Poi le scuse

È toccato anche a Carlos Santana, colpevole di avere pronunciato una «frase choc» (così l’ha definita il Fatto Quotidiano) durante un suo concerto. «Quando Dio ha fatto te e me, prima che uscissimo dal grembo materno, sapevi chi e cosa eri. Poi, quando cresci, vedi cose e cominci a credere che potresti essere qualcos’altro che ti sembra migliore, ma che sai che non è giusto. Perché una donna è una donna e un uomo è un uomo». “Una donna è una donna e un uomo è un uomo” si trasforma in «Santana dice frasi transfobiche dal palco» sui media (che fingono di ignorare il boato di applausi dal pubblico, evidentemente transfobico anch’esso, seguito al suo discorso) dopo che il video dello scorso luglio è diventato virale a metà agosto, forse complice la penuria di notizie.

«Sono dispiaciuto per i miei commenti insensibili», ha scritto Santana in un comunicato. «Non riflettono il fatto che io voglia onorare e rispettare gli ideali e le credenze di ognuno. Realizzo come ciò che ho detto possa ferire delle persone e non era mia intenzione. Mi scuso sinceramente con la comunità transgender e con chiunque io abbia offeso». La cosa interessante è che in tutto ciò non risultano commenti da parte di esponenti della comunità Lgbt. Il 25, 26 e 27 settembre uscirà al cinema un documentario proprio su Santana, e vedremo se partiranno boicottaggi per le sue “frasi choc”.

Il rocker Cooper contro il cambio di sesso ai seienni trans

È andata peggio ad Alice Cooper, per ora. In un’intervista con la rivista musicale online Stereogum la scorsa settimana, la leggenda del rock americano ha detto la sua con estremo buon senso sull’ideologia dell’identità di genere. Cooper si è detto particolarmente preoccupato dal numero crescente di ragazzi che si identificano come trans. «Capisco che ci siano casi di bambini transgender, ma temo che sia anche una moda passeggera. Trovo sbagliato ad esempio che, quando hai un bambino di sei anni che non ne ha idea e vuole solo giocare, tu lo confonda dicendogli: “Sì, sei un maschio, ma potresti essere una femmina se lo desideri”».

Il cantante settantacinquenne, famoso anche per i suoi concerti macabri, il trucco cadaverico e i testi ispirati dalla narrativa horror ha aggiunto di pensare che sia sconcertante per i bambini e i giovani crescere all’ombra dell’ideologia trans, mentre ancora lottano per elaborare la propria identità. «Lascia che qualcuno almeno diventi sessualmente consapevole di chi è, prima di iniziare a pensare se è un maschio o una femmina». Cooper ha anche aggiunto che l’ideologia trans mette a rischio alcuni diritti delle donne e gli spazi per persone dello stesso sesso: «Un ragazzo può entrare nel bagno di una donna in qualsiasi momento e dire semplicemente: “Oggi mi sento femmina”, e potere restare lì».

Critichi i trans? Ti straccio il contratto

Immediato l’attacco di Rolling Stone, che lo ha accusato di usare «tattiche intimidatorie di destra e anti-trans», e di avere rinnegato il suo passato «piuttosto progressista» sulla sessualità negli anni Settanta, quando si truccava – così come altre rock star – anche per confondere le aspettative di genere. Ma, come fa notare Spiked, «la svolta di genere delle rock star del passato mirava a liberare le persone da quelle aspettative e stereotipi di genere. L’ideologia trans, al contrario, li riconfeziona in una veste woke».

La reazione alle parole del cantante americano non si è fermata alle critiche dei media, però: il suo sponsor Vampyre Cosmetics, che solo due settimane prima aveva firmato un accordo di partnership con Alice Cooper per promuovere un make up a tema gotico ha immediatamente rescisso il contratto. Povera libertà di parola, difesa solo a senso unico e sempre più negata a chi dice cose di buon senso come “una donna è una donna, un uomo è un uomo” o avanza dubbi sull’opportunità di cambiare sesso a un bambino di sei anni.

Se usi il genere sbagliato con un trans ti porto in tribunale

Ma se finora è la pressione mediatica politicamente corretta a cercare di imporre questo tipo di censura, presto potrebbe essere la legge a mettere a tacere chi non sostiene con convinzione che una persona che si percepisce trans debba effettuare una transizione: il partito laburista inglese, sostenuto da alcuni parlamentari conservatori, è infatti da tempo impegnato a classificare il misgender (cioè rivolgersi a un trans con il genere “sbagliato”) come un “crimine d’odio” e a vietare le cosiddette “terapie di conversione”: chiunque rifiuti di affermare il desiderio delle persone trans di effettuare la transizione potrebbe essere perseguibile. Con buona pace della libertà di parola e dei vecchi rocker come Santana e Cooper da boicottare.

Exit mobile version