
Sarkozy vs Hollande: oggi il dibattito, anche se è inutile
Stasera Francois Hollande e Nicolas Sarkozy, candidati alla presidenza della Francia, si sfideranno in un dibattito televisivo. A quattro giorni dal voto per il ballottaggio, che deciderà chi andrà all’Eliseo, i sondaggi rivelano che una rielezione di Nicolas Sarkozy avrebbe quasi del miracoloso. Le ultime rilevazioni danno Hollande in vantaggio di almeno 5 punti percentuali. E le dichiarazioni di Marine Le Pen, leader del Fronte Nazionale che si è guadagnata il 17,9 per cento dell’elettorato francese e che ha dichiarato «lascerò la scheda bianca», lasciano a Sarkò ben pochi margini di vittoria.
Il dibattito potrebbe scuotere le acque. Il piglio patriottico di Sarkozy avrà sicuramente qualche ricaduta sulla bonarietà di Hollande. Ma i sondaggisti francesi non pronosticano clamorosi ribaltamenti. I pareri sono già cristallizzati per l’80 per cento degli elettori. I due candidati si confrontano per guadagnarsi un pugno di voti. A Sarkozy ne basterebbero circa 500 mila per aggiudicarsi nuovamente la presidenza ma difficilmente, secondo gli esperti d’Oltralpe, se ne sposteranno più di 300 mila. Frank Louvrier, consulente della comunicazione del presidente Sarkozy, stempera l’opinione di chi dà per vinto il presidente “uscente”: «Diversi milioni di persone guarderanno lo scontro, stasera».
Nessuno dei due candidati è d’altronde nuovo a queste battaglie. Il 30 maggio 1999 entrambi si scontrarono per le elezioni europee. Il risultato fu un simpatico battibecco. In particolare, è rimasta a molti nella memoria la battuta di Sarkozy: «Lei è sempre gentile all’inizio, mai alla fine», e la replica del socialista: «Lei non è gentile né all’inizio né alla fine». Nell’edizione del 2007, il dibattito elettorale ospitò Nicolas Sarkozy e la socialista Ségolène Royal. Lui, calmo e impassibile per via del vantaggio decretato da tutti i sondaggi. Lei, combattiva e testarda per conquistare qualche fetta dell’elettorato. Contro Hollande, Sarkozy proverà come ci si sente ad essere al posto di Ségolène, sperando di non fare la sua stessa fine, che dopo il dibattito perse lo 0,5% delle preferenze.
Nonostante tutto, un confronto mediatico a quattro giorni dalle elezioni sembra tardivo. E questa volta ad essere favorito è proprio Hollande, che aveva dichiarato: «Se il divario sarà ampio, non ci sarà bisogno di un confronto elettorale». Ma il 53 per cento delle preferenze non possono che vincolarlo ad accettare la partita, nonostante le previsioni del socialdemocratico siano chiare: «Un dibattito non ha mai cambiato le cose». È infatti dal 1974, quando ebbe luogo il primo grande confronto elettorale in diretta televisiva, tra Valery Giscard d’Estaing e Francois Mitterrand, che i risultati non vengono modificati in modo sostanziale dai dibattiti televisivi. Allora la vittoria di Mitterand era già sotto gli occhi di tutti ma anche nelle elezioni successive, dove la differenza nei sondaggi era più sottile, il dibattito non provocò mai un ribaltone.
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