
La preghiera del mattino (2011-2017)
Sbagliato dire che papa Francesco “apre alle coppie gay”
Tratto da Zenit.org – Hanno fatto il giro del mondo le parole di Papa Francesco durante il colloquio con l’Unione Superiori religiosi del 29 novembre scorso, riportato nei giorni scorsi dalla rivista gesuita “La Civiltà Cattolica”. A dar vita ad un ampio dibattito tra i media nazionali e internazionali sono state, in particolare, le affermazioni del Pontefice sulle unioni gay: “A livello educativo, le unioni gay oggi pongono sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere”, ha detto Bergoglio, aggiungendo che ai figli non si deve “somministrare un vaccino contro la fede”.
Il Papa, nella conversazione di circa tre ore con i superiori degli ordini religiosi, si era soffermato a lungo sul tema dell’educazione, sottolineando che essa “deve essere all’altezza delle persone che educa, deve interrogarsi su come annunciare Gesù Cristo a una generazione che cambia”. Ha quindi ricordato alcune sue esperienze personali da arcivescovo di Buenos Aires, riguardo alla preparazione richiesta per accogliere in contesti educativi bambini, ragazzi e giovani che vivono situazioni complesse, specialmente in famiglia. Come ad esempio, il caso di una bambina “molto triste”, perché – come confidò alla maestra -: “La fidanzata di mia madre non mi vuol bene”.
“La percentuale di ragazzi che studiano nelle scuole e che hanno i genitori separati è elevatissima – ha osservato il Papa – le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere”.
Secondo il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, tuttavia, le parole del Santo Padre sono state oggetto di forte strumentalizzazione e forzatura da parte dei media. In una nota diffusa oggi, il portavoce vaticano ha dichiarato: “Nella conversazione con i Superiori religiosi il Papa fa la considerazione che la situazione in cui oggi si svolge la educazione dei bambini e dei giovani è molto diversa dal passato, perché essi vivono in molte situazioni familiari difficili, con genitori separati, nuove unioni anomale, a volte anche omosessuali e così via”.
“L’educazione e l’annuncio della fede naturalmente non può prescindere da questa realtà – ha proseguito – e deve essere attenta al bene delle nuove generazioni, accompagnandole con affetto proprio a partire dalla loro situazione concreta, per non provocare in loro reazioni negative contrarie all’accoglienza delle fede stessa”.
Questo discorso “in certo senso ovvio” sui compiti educativi della Chiesa, fatto “in termini del tutto generali”, secondo padre Lombardi, “è stato messo in rapporto in diversi media italiani con la questione, sollevata in questi ultimi giorni, del riconoscimento delle unioni civili delle coppie omosessuali”. Per il direttore della Sala Stampa vaticana, “la forzatura è del tutto evidente, tanto da apparire in certi casi come una strumentalizzazione”. Parlare di “apertura alle coppie gay” è “paradossale” – ha affermato – perché il discorso del Papa “è del tutto generale” e perché “perfino il piccolo esempio concreto fatto dal Papa in merito (una bimba triste perché la fidanzata della sua mamma non la ama) allude proprio alla sofferenza dei figli…”.
Il Papa, quindi – ha concluso Lombardi – “non si era assolutamente espresso su un dibattito che si è riaperto in Italia un mese dopo, e chi ricorda le posizioni da lui manifestate in precedenza in Argentina in occasione di dibattiti analoghi, sa bene che erano completamente diverse da quelle che alcuni ora cercano surrettiziamente di attribuirgli”.
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4 commenti
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il papa certe battute potrebbe anche risparmiarsele. stupisce che a dare adito ad insinuazioni simili su di sé sia lui che è gesuita, ed i gesuiti sono forse le persone più colte ma soprattutto le più astute della terra.
più in generale ha detto bene mario palmaro ne la nuova bussola quotidiana, parlando di renzi.
ed è anche sbagliato dire che il papa sceglie i suoi ricordi e gli esempi a capocchia.
Caro moderatore, allora leva anche questo commento del simpaticone che si fa passare per Luca. Rubare l’identità di qualcuno, anche quella virtuale, è inqualificabile. Grazie.
Vorrei approfittare dell’occasione per scusarmi del fatto che in precedenti commenti ad articoli simili a questo ho fatto dell’inopportuna ironia sulla triste situazione dei bambini che si trovano ad essere vittime di contesti di peccato creati dagli adulti. Addirittura mi sono messo a fare battutine basate sui cartoni animati dei simpson, di cui sono appassionato e dipendente fruitore. Mi rendo conto di essere stato proprio uno stupidino e chiedo perdono a tutti. Purtroppo io non guardo altro che i simpson e mi rimangono in testa queste scemenze. Scusatemi. Per il resto condivido in pieno questo articolo di Salvatore Cerauzio e le precisazioni di padre Lombardi.