Scarpe con il tacco, trucchi e profumi. I bambini di oggi nascono già grandi

Di Paola D'Antuono
29 Gennaio 2013
Sul mercato arrivano le fragranze pensate per i più piccoli. Ma è solo l'ultima mania a uso e consumo di mamme, nonne e zie che trasformano i bambini in adulti

“Tutti  i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano”. Così recita un passo del Piccolo principe, l’amato libro per bambini di Antoine De Saint-Exupéry. Gli adulti non ricordano di essere stati bambini e spesso sottopongo i loro figli, nipoti, figliocci, a diventare grandi prima del tempo. Vestendoli alla moda, iscrivendoli ai concorsi di bellezza, facendogli fare centomila attività sportive tutte insieme, a cui si aggiungono le lezioni di piano, il parrucchiere, le estenuanti giornate nei camerini dei negozi.

SURI. I bimbi di oggi sono viziatissimi, per loro si spende anche quando non si può, sono le uniche persone per cui genitori, nonni e zii sono disposti a fare sacrifici, a volte nemmeno necessari. E così la moda ne approfitta e lancia sul mercato prodotti destinati all’infanzia mai pensati prima. Come le scarpe con il tacco per bambine, esibite con orgoglio da Suri Cruise, figlia di Tom Cruise e Katie Holmes, i trucchi professionali per imitare il make up della mamma e i vestiti, in tutto e per tutto simili a quelli delle collezioni di alta moda.

PROFUMI. L’ultima novità sono i profumi per i più piccoli. Le case di moda fanno a gara per presentare a giovanissimi e potenziali  acquirenti la fragranza migliore, rigorosamente senza alcol. Ci sono le boccette con i personaggi Disney sulla scatola, le acque profumate di Dolce&Gabbana ispirate al buon odore dei neonati o addirittura essenze uguali per mamma e bambino, da acquistare in coppia. Come potrebbero mamme e zie particolarmente affettuose lasciarsele sfuggire? Semplicemente pensando che stiamo parlando di bambini.

@paoladant

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1 commento

  1. Hughes

    Ho l’impressione che la nostra società abbia un atteggiamento schizofrenico nei confronti dei figli: quando sono bambini li si vuole a tutti i costi vestire come piccoli adulti, attribuirgli comportamenti da grande, investirli al più presto di informazioni “tecniche” sulla sessualità attraverso corsi nelle scuole, fin dalle elementari. Quando diventano grandi, non li si vuole mollare, far uscire di casa, farsi la loro vita. C’è un atteggiamento assolutorio nei confronti delle droghe, dell’alcool, delle occupazioni nelle scuole e quando ci sono manifestazioni con “bravi ragazzi” che assaltano e devastano camionette dei carabinieri, c’è la corsa a compatirli perché “sono giovani senza futuro”. In questo modo vengono completamente deresponsabilizzati. Sarebbe auspicabile trattare i bambini da bambini senza rubar loro la fanciullezza e trattare i ragazzi da uomini e donne che si devono assumere le loro responsabilità.

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