Scene, scenette e falli da espulsione

Di Fred Perri
28 Marzo 2002
“I francesi ci manderebbero la Legione straniera”

Il problema non è la scena, è la sostanza. Ci riflettevo mentre Sgarbi ed altri simpatici membri del governo in carica venivano spernacchiati a Parigi. Goliardia, suvvia, protesta legittima e civile, perbacco. Sai a me che mi frega di Sgarbi e del suo codazzo, ma a campi invertiti, con una delegazione francese di centro, di sinistra, di destra, di astrattisti o di cuochi della novelle cousine vaffanculata a Roma, i cugini ci avrebbero mandato la legione straniera e pure gli zuavi di Napoleone III. Vi annoio con l’euro-diffidenza? Vai col caro vecchio calcio. Fabio Capello ha dichiarato, domenica sera dopo il 3-1 dell’Inter alla Roma che «Recoba ha fatto la scena». Certo Zebina non è Ali, ma assodato che il cartone è stato tirato, a freddo e alle spalle, bisogna ammettere che l’espulsione è sacrosanta e a quel punto tacere. Capito la differenza? Si può fare tutta la scena che si vuole, ma poi chiamare le cose come stanno. Difficile nel Paese dei distinguo, delle sottigliezze e dei girotondi.

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