
Sconvolgimenti in Mediaset e in Rusconi
Onda Marina Adriano Galliani, Marcello Dell’Utri, Fedele Confalonieri, tre nomi dell’epoca d’oro della televisione del Biscione, ai tempi di Silvio Berlusconi in cabina di regia, e la Rai nell’angolo costretta a leccarsi le ferite. Poi, è avvenuto il cambio della guardia ed è arrivata lei, Marina Berlusconi che, in punta dei piedi, ha disegnato il nuovo organigramma Mediaset, contribuendo ad allontanare quei personaggi che la vedevano scorrazzare in calzoncini nel giardino di casa, tra una riunione di lavoro e l’altra presieduta da papà. Donna di carattere Marina, possiede lo stesso carisma del padre, però ama pensare e fare di testa sua. Questo decisionismo al femminile, com’era facile prevedere, non ha semplificato le cose in azienda. La voce più ricorrente dice: “Con Marina può accadere di tutto”. Più prosaicamente, il passaggio dal Paradiso all’Inferno e viceversa non è escluso a nessun dirigente, altissimo, alto, medio. Si può fare carriera, ma si può subire un brusco ridimensionamento. Quindi per un Giuliano Andreani, leader di Publitalia, oggi in piena sintonia con Marina Berlusconi, c’è un Mario Brugola, direttore generale Mediaset, che versa in qualche difficoltà. Vista la situazione tutti stanno sul chi vive, guardarsi attorno è cosa saggia. Morale: è nell’aria qualche clamoroso quanto assolutamente imprevedibile salto della staccionata. Per la Rai si può fare.
Gente nuova Da quando i francesi di Hachette hanno messo le mani nei mesi scorsi sulla casa editrice Rusconi, Sandro Mayer, direttorissimo dei settimanali Gente (che va a gonfie vele) ed Eva Tremila (che perde copie su copie) sembra aver smarrito lo smalto dei tempi migliori. Abituato a sentirsi sempre dire di sì da parte di Alberto Rusconi, e prima di lui dal vecchio Cavalier Edilio, ora si vede costretto a sopportare dalla nuova proprietà i primi rifiuti, no inderogabili anche su cose semplici, che riguardano la cosiddetta ordinaria amministrazione. Segnali preoccupanti di sfiducia, di voglia transalpina di voltar pagina? Mayer, che certo non si può far passare per un giornalista ingenuo, sente diffondersi in viale Sarca, quartier generale dell’editrice, puzza di bruciato. Molto presto sapremo se l’abile condottiero di settimanali popolari esagera nei suoi sospetti o se il fiuto è ancora quello dei giorni migliori.
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