
Scuola lombarda promossa a pieni voti. Il primo rapporto sulla qualità firmato Tuttoscuola
Un sistema scolastico in cui i ragazzi imparano e gli insegnanti sono felici di insegnare, complessivamente ai primi posti tra le regioni italiane per risultati degli studenti, dotazioni didattiche e organizzazione. La Lombardia viene promossa a pieni voti nel primo rapporto sulla qualità della scuola in questa regione realizzato da Tuttoscuola, storica rivista del settore che ha già realizzato analoghe ricerche a livello nazionale nel 2007 e nel 2011. «Tuttoscuola è il nostro motore di ricerca, noi che lavoriamo in questo mondo la mattina non andiamo su Google, ma su tuttoscuola.com», ha detto l’assessore regionale all’istruzione Valentina Aprea, comprensibilmente soddisfatta durante la presentazione del rapporto ieri a Milano.
IL RAPPORTO. Lo studio individua quattro macroaree, che sono un po’ i “capitoli” su cui si basa la valutazione: strutture e risorse, organizzazione e servizi, condizioni del personale, risultati scolastici. Per ogni macroarea ci sono diversi indicatori, come il patrimonio delle istituzioni scolastiche, i servizi di mensa e trasporto, i risultati degli studenti, la dispersione scolastica, il numero di precari e il tasso di trasferimento degli insegnanti. Associando ai 96 indicatori gli oltre 35 mila dati ottenuti da fonti ufficiali (Miur, Istat, Ragioneria di Stato), il rapporto scatta la fotografia, che restituisce un’immagine interessante sia per l’inquadratura d’insieme sia per la messa a fuoco di dettagli sorprendenti.
LO SPREAD DELLA VALUTAZIONE. Uno degli elementi significativi e curiosi è quello della valutazione degli studenti lombardi. I dati dicono infatti che in questa regione gli studenti ottengono voti più bassi, ma spiccano nelle prove Invalsi nazionali. I dati confermano dunque che sarebbe la severità dei docenti a tenere bassi i voti degli alunni lombardi. Insomma un dieci e lode non vale allo stesso modo in una regione o nell’altra. Un adagio noto e che ora i dati sembrano confermare e che riapre il grande tema della valutazione nella scuola italiana. «Non posso chiedere agli insegnanti di essere meno severi – ha detto ieri il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco De Sanctis. Ma i nostri ragazzi risultano penalizzati. Il problema della valutazione c’è. Anche le università non si fidano dei voti degli altri e utilizzano i loro test».
INSEGNANTI SODDISFATTI. Per quanto riguarda il personale rispetto alle precedenti rilevazioni a livello nazionale (nel 2007 e nel 2011) la Lombardia ha peggiorato la sua posizione in classifica per l’incidenza del fenomeno del precariato. Complessivamente, tuttavia, si osserva un calo drastico della percentuale di trasferimenti degli insegnanti (tra le più basse a livello nazionale in quasi tutte le province lombarde), segno di un loro forte radicamento nel territori e nelle scuole della regione.
PICCOLI COMUNI. Infine un buon dato anche dai piccoli comuni, che superano le grandi città per qualità complessiva dell’offerta scolastica. Le scuole di Cassano Magnago (provincia di Varese), sono le migliori dei 68 comuni lombardi. Seguono Segrate, Cesano Madero, Lainate e Senago, come istituti che raggiungono buoni risultati in un buon numero di indicatori (dai risultati degli studenti alle dotazioni didattiche).
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