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Se i diritti delle minoranze degenerano in sopruso

Di Fabio Cavallari
05 Giugno 2023
È saltata l’equazione che faceva dell’estetica la madre dell’etica, per cui il fine che si persegue non può essere agito attraverso un mezzo che addirittura ne mortifica il raggiungimento. Riflessioni (da sinistra) sul caso Roccella
La contestazione contro il ministro della Famiglia Eugenia Roccella al Salone del libro di Torino
La contestazione contro il ministro della Famiglia Eugenia Roccella al Salone del libro di Torino, 20 maggio 2023 (foto Ansa)

Esiste un elemento comune tra coloro che hanno impedito alla ministra Eugenia Roccella di parlare al Salone del libro di Torino e gli ambientalisti o presunti tali che imbrattano i monumenti. È una confusione drammatica, frutto di un analfabetismo selettivo, tra mezzi e fini. Una questione che sembrava superata con la fine dell’Unione Sovietica e che invece ritorna, sotto altre forme, talvolta anche banali e intellettualmente ironiche.

Personalmente credo che ogni forma di critica, anche quella difficilmente condivisibile, debba trovare spazio d’espressione. Nessun potere può esserne esente per autorità o perché rappresenta la maggioranza. Tutte le minoranze hanno diritto di esprimere la loro distanza dalle pratiche e dalle politiche dei vincitori. I vinti, però, non possono non aver imparato dalla storia che non esiste autonomia tra l’azione che svolgono e il fine che vogliono raggiungere. La ministra Roccella – forse un po’ meno i suoi ...

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