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Se i reporter non sono solo testimoni, ma complici di Hamas

Di Giancarlo Giojelli
11 Novembre 2023
L'atroce sospetto che i fotografi presenti quel 7 ottobre mentre si massacravano gli ebrei avessero concordato il servizio coi terroristi. La guerra è propaganda

I servizi di intelligence statunitensi ed egiziani trattano con Hamas attraverso il Qatar, annuncia da Dubai Al Arabiya, la tv degli Emirati Arabi, trattano la liberazione di un folto gruppo di ostaggi. Fonti arabe dicono almeno cento, da liberarsi in cambio di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane: oggetto dello scambio donne e minori. Da Israele non arrivano commenti, fonti non ufficiali mettono in guardia: più si intensificano i combattimenti, più l’esercito si avvicina al nocciolo duro delle basi di Hamas, più si alzeranno voci di trattativa per rallentare l’offensiva israeliana e dar modo alla milizia si riorganizzarsi.
È una trattativa che si accompagna a una nuova offensiva mediatica, mentre si combatte nelle strade di Gaza City. Netanyahu e Hamas si scambiano messaggi opposti e simmetrici. Israele non concorda tregue se non vengono liberati gli ostaggi, Hamas non tratta rilasci di prigionieri sotto le bombe. Difficile distinguere ciò che è vero dalla propaga...

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