
Se quel che pensa la sinistra è vero, Berlusconi dovrebbe essere impossibile
Perché in Italia il comunismo non finisce mai, perché i tentativi “socialdemocratici” rimangono verbali, perché Amato è espulso all’estero e D’Alema espulso dall’interno? Perché è fallito il centro-sinistra? Perché, mentre tutto il potere sociale voleva il centro-sinistra, il corpo elettorale ha votato il centro destra? Rimane la grande anomalia italiana, che si accentua ora che Cofferati scioglie la piazza dello sciopero generale, Moretti parla dalla piazza, Agnoletto la occupa da mesi. Per decenni la democrazia italiana non era riuscita ad esprimere una destra, ora invece essa rischia di perdere la sinistra, di avere, invece che la sinistra, i frammenti della sinistra. Perché la sinistra esiste ormai soltanto in frammenti tra di loro incomponibili, ciascuno ideologicamente diviso dall’altro e quindi con l’incorporazione delle correnti in leader ed in militanti tra loro personalmente incompatibili? Il futuro risponderà a queste domande, perché un popolo di sinistra esiste in Italia: solo che esso non riesce a diventare altro che popolo di sinistra, non riesce a diventare un partito per la nazione.
Quanti sono i frammenti comunisti? Impossibile contarli, impossibile poi assegnare i volti, perché la frammentazione permette ad ognuno di esistere in molti frammenti. Questo non accade negli altri paesi europei, dove i partiti hanno forma politica. Qui da noi i partiti sono identità personali e collettive, non programmi.
La sinistra esiste a livello pre-politico, è una cultura prima e più che un partito è una politica. Ciò significa che essa cercherà di unirsi nell’unica cosa che la unisce: che non è l’opposizione al governo Berlusconi ma l’odio a Berlusconi, Berlusconi è la negazione non della loro politica, ma della loro identità. Se quel che pensa la sinistra è vero, Berlusconi dovrebbe essere impossibile. E’ il medesimo atteggiamento che sino agli anni Trenta ebbe l’Internazionale Comunista verso il fascismo. Non può esistere una legittimità popolare che non sia di sinistra e non sia criminale.
I comunisti italiani, diversamente dai comunisti europei, sono tornati a questo livello estremista infantile: un infantilismo senile, il peggiore. A questo si aggiunge la componente cattolica anche essa per principio pre-politica e che avversa Berlusconi perché lo sente come la negazione della propria identità.
Con questi sentimenti non si fa politica. Si può fare solo violenza. E per questo non è impossibile che si ripetano le scene di Genova G8, anzi è probabile. La sinistra comunista e cattolica è una religione, non una politica: ed è una religione settaria e temporalistica che non può agire che con l’odio collettivo e quindi con la violenza. Il tentativo socialdemocratico è fallito, ora torna il filone anarchico. Nel 1892 il Psi nacque separandosi dagli anarchici. Oggi i socialisti sono nella Casa delle Libertà, gli anarchici sono divenuti i padroni del linguaggio comunista. Bertinotti è superato ed inglobato da un antagonismo che non ha bisogno della sua raffinata cultura, ma solo di primitiva violenza.
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