
Se va per Dulles, va pure per Bush?
George W. Bush ha confuso oppositori e media riuscendo a unire intransigenti progetti conservatori e insospettato fascino; e, rivolgendosi soprattutto a minoranze quali gli afroamericani o gl’ispanici tradizionalmente poco sensibili al Partito Repubblicano, ha curato la propria immagine televisiva con la stessa abilità che è stata di Clinton. Per The New York Times ho intervistato Avery Dulles, docente di Teologia alla Fordham University di New York, che da poco è stato creato cardinale. Dulles è figlio di John Foster Dulles, il Segretario di Stato Repubblicano che fu tra gli artefici dell’ordine planetario seguito alla seconda guerra mondiale. Suo zio era Avery Dulles, capo Repubblicano della CIA fino a quando John F. Kennedy non lo sostituì. Proviene, insomma, dal cuore dell’establishment WASP Repubblicano, ovvero dal vero gruppo di potere statunitense. Pensare che sia potuto diventare cardinale è davvero fuori dal comune. The New York Times pensava che un titolo come “da WASP a cardinale” potesse risultare sensazionale, ma dopo aver letto l’intervista è stato sorprendentemente chiaro come la vera notizia fosse l’assoluta mancanza di aspetti drammatici nell’evoluzione delle convinzioni ultime nutrite dal cardinal Dulles. Perché gli ambienti da cui proviene si preoccupano solo di proteggere il proprio mondo dagli “altri”. Eppure, dopo la scuola secondaria, Dulles era completamente agnostico. Considerava la Bibbia una favola e la religione uno strumento utile a tenere buone le masse. In particolare, giudicava i cattolici un “ceto sociale inferiore”. Ma, a dispetto di tutto questo, ciò che lo ha attratto verso noi cattolici è stato il fatto che gl’inni religiosi li cantavamo in latino! Sottrattosi finalmente al mondo soffocante e gelido dell’adolescenza, Dulles è divenuto uno dei principali uomini di studio e di cultura del cattolicesimo statunitense, specializzato in ecclesiologia ed ecumenismo. È chiaro allora il motivo per cui le minoranze etniche disprezzano i Repubblicani? Bush II viene dallo stesso mondo WASP di Dulles. C’è differenza fra loro? È questo ciò che il presidente deve dimostrare ora. Forse è il momento di rimettersi a provare qualcuno dei nostri vecchi inni latini.
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